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Maledizione, ancora Berardi!
Quello tra il sadico e il masochista è un rapporto complicato dove, contrariamente al luogo comune, è il masochista che comanda, stabilisce di volta in volta i limiti da non oltrepassare, in altri termini è lui a governare il ritmo degli slittamenti progressivi del piacere. Ebbene, gli abbiamo detto noi di darci dentro a questo Domenico Berardi – per altro uomo ombra della Juventus – che è un buon attaccante, a volte c’è più spesso latita e soltanto quando incontra noi si trasfigura in un concentrato di quei tre davanti del Barcellona? Oppure ha fatto di testa sua, memore dell’irrefrenabile godimento che in passato già ci procurarono i suoi sonori schiaffoni? Se è così o gli mandiamo sotto casa una squadretta di spacciatori strafatti di crack a lavorargli il culo con la fiamma ossidrica in puro stile Pulp Fiction o ce lo compriamo. Come facemmo nel secolo scorso con Jean-Pierre Papin. Dovesse rivelarsi altrettanto pippa, almeno il prossimo anno partiremmo senza un handicap di sette gol. Per i tempi che corrono non sarebbe poi così male.
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Il Foglio sportivo
Un viaggio sul pianeta Sinner. Il libro di Piccardi e Imarisio
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Il Foglio sportivo