Altro che "biscotti"
Ci sono cose che la matematica non sa prevedere, accidenti della vita e del destino. Morire sbalzati da un taxi, ad esempio, tornando da Oslo, dal Nobel, con in testa, per quanto possiamo supporre, un universo di numeri e astrazioni, e di piccoli fatti banali e privati che nessuno di noi ha il diritto di conoscere. E’ successo, tragicamente, a quella mente meravigliosa, geniale, di John Nash, come molti mesi prima ormai a Michael Schumacher che aveva vissuto di corse e brividi, prima di cadere sulla banalità di un falsopiano mentre sciava con i figli.
Succede anche, ma questa è completamente un’altra storia, di immaginare biscotti e vedere invece un derby intenso e imprevedibile, finito con il gol meno atteso (Yanga Mbiwa), gli sfottò romanisti e festa anche a Napoli, per un destino tutto ancora da scrivere. La Lazio non è più quella brillante di un mese fa, la Roma arriva seconda e per una settimana sembrerà (quasi) uno scudetto. Fuori dallo stadio, solito velo pietoso.
La Juve è fedele a se stessa. Vince anche con le riserve in campo. Allegri è l’uomo dell’anno, per distacco, comunque andrà a finire a Berlino.
A Cannes i nostri registi finiscono come le italiane in Europa League, fuori all’ultimo quando sembravano favoriti.
[**Video_box_2**]Benitez a Torino vede il suo Napoli dissolversi, quasi senza energia, ma ha ancora una possibilità. Comunque andrà a finire pensare che il Real possa ripartire da lui adesso sembra un paradosso. Ancelotti intanto lascia Madrid. Florentino applica la solita regola, senza titoli non si rimane. Xavi intanto saluta il Camp Nou, abbraccia Pirlo per i suoi trentasei anni e capisci una volta di più quanto sia artistico questo Gioco, e quanta allegria, e bellezza, sappia regalare.