La moglie di Rafa nel pallone e la certezza che noi sposeremmo Mou
In assenza delle gallery e delle didascalie (mai pruriginose) che Jack O’Malley dedica, soltanto un po’ maniacale, alle “wags”, è bello comunque potersi occupare delle mogli del pallone, è pur sempre calcio estate. C’è Martina Colombari Costacurta che ha festeggiato, magnifica, i suoi primi quarant’anni; c’è Ilary Blasi Totti che fa notizia sul Messaggero, da almeno un decennio, ogni volta che appare a Sabaudia, manco fosse sbarcata per le ferie sul pianeta cugino Kepler in compagnia di AstroSamantha. Ma soprattutto c’è la moglie di Rafa Benitez. L’indimenticabile allenatore pacioso e sovrappeso che tanto amiamo. E’ ben vero, ma è pur sempre calcio d’agosto, roba da sponsor cinesi, che Benitez ci ha purgati (copyright Francesco Totti in Blasi), noi della Premiata Ditta Orfani Mourinho, con tre pappine a zero, solo due giorni fa. E pensare che il suo Real Madrid – la sua nuova casa, dopo aver fatto tanto ma tanto bene a Napoli – sbuffava sull’erba cinese più lento del Frecciarossa quando ospita Travaglio (però il Mancio, magister elegantiarum, dice che va tutto molto, molto bene. E va bene così).
Ma si parlava di mogli, non di calcio. E non volendo, per elegenza, dire alcunché delle “wags” dei difensori bauscia, ecco che a soccorrerci è arrivata proprio lei, la moglie di Rafa Benitez, la signora Monteserrat Seara. O meglio, in nostro soccorso è arrivato lui, il divin Filosofo, José Mourinho da Setúbal in persona. E’ andata nel seguente modo. La signora Monteserrat, che forse aveva mangiato cinese pensante, s’è n’è uscita con un improvvido ruttino all’indirizzo del Filosofo: “Andiamo nelle sue ex squadre e rimediamo ai suoi casini”, ha detto. Mourinho, che è pirata ed è signore, l’ha presa in allegria: “La signora deve essere confusa”, ha replicato col suo inarrivabile gusto per la Verità. “Suo marito ha preso il posto di Di Matteo al Chelsea e quello di Ancelotti al Real Madrid. Soltanto all’Inter è arrivato dopo di me ed è stato capace di distruggere in soli sei mesi quella che in quel momento era la squadra più forte d’Europa”. Grazie Mou, ci hai vendicati ancora, la verità ci farà sempre liberi. E poi, siccome l’uomo è maestro pure di comunicazione e non gli scappa niente di quel che si dice in giro, ha picchiato un bel tripelte sulla zucca della confusa signora: “Penso che farebbe meglio se impiegasse il proprio tempo nella cura della dieta alimentare del marito”. Ahi ahi… E’ pur vero che il Pacioso, appena mollate le pizze napoletane, quand’è sbarcato a Madrid è stato invitato dalla Real casa a mettersi a dieta, per non offendere l’immagine del club. Moratti non l’aveva fatto, forse fu quello l’errore. Ma è acqua passata. E noi, felici, se pure ci offrissero come a dei bomber di razza una Kim Kardashian del pallone, noi no: noi sposeremmo sempre Mou.