Che poi ti svegli la mattina dopo e dici: è solo metà settembre, e questa è già fatta. Via il dente, via il dolore. Il derby, la strizza che segnava Balo. Che poi, manco troppo dolore, anzi. Un colpo di biliardo a giro, ma forte come un tuono, del Guaro, e noi su.
Che poi ti svegli la mattina dopo e dici: è solo metà settembre, e questa è già fatta. Via il dente, via il dolore. Il derby, la strizza che segnava Balo. Che poi, manco troppo dolore, anzi. Un colpo di biliardo a giro, ma forte come un tuono, del Guaro, e noi su, frizzanti come lo spritz, e i Cacciaviti di Sinisa giù, all’inferno quasi al girone dei Gobbi. Allegri. Ma resta quell’aria irreale, da calcio d’agosto. Di prova d’orchestra. Domande che sai già resteranno senza risposta, come quelle sul senso della vita al quinto Negroni sbagliato. Tipo: ma Kondogbia, che cazzo l’abbiamo pagato 30 milioni a fare? Poi a un certo punto è arrivato lui, l’altro semidio dalla pelle d’ebano della serata, il figliol prodigo con l’indirizzo sbagliato. Che il Mancio l’aveva abbracciato come fosse suo, sull’uscio degli spogliatoi. Ma poi è entrato in campo, e aveva la maglia degli altri. E tutti i bauscia a fischiarlo, perché se la facevano sotto. E lui ha fatto palo. E allora hai pensato: beh, se torna un campione son contento, por bagai. Basta che faccia sempre palo.
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"