Calma, il City in Champions avrebbe perso pure contro il Carpi. Di Canio è il mio idolo
Londra. Illudetevi pure, continuate a convincervi di essere fortissimi, di avere squadre con la mentalità giusta per vincere in Europa e divertire in Italia. Continuate a spacciare come impresa la vittoria della Juventus in casa del Manchester City (battuto poche ore dopo anche dal West Ham), là dove in Champions League negli ultimi anni ha passeggiato più o meno chiunque.
A Roma domenica molta gente non ha esultato al gol di Totti perché stava ancora parlando del cross sbagliato di Florenzi contro il Barcellona (e lo farà ancora almeno per sei mesi). Quando poi hanno visto il gol di Totti hanno cominciato a parlare di quello, of course, e a chi faceva notare i 7 metri di fuorigioco misteriosamente non visti rispondevano: “E vabbe’ ma se se mettemo pure a contesta’ er Pupone…”, come se le due cose fossero collegate. Sarà dura svegliarsi a fine stagione senza trofei, e con un campionato giocato male in stadi semivuoti.
Noi ci godiamo il ritorno del Manchester United, che come piace a me snobba la Champions League per tornare secondo in classifica in Premier League. Il tanto criticato acquisto da parecchie decine di milioni di euro Martial sta facendo godere – e parecchio – tifosi e osservatori del bel calcio. L’ottimo Massimo Marianella di Sky Sport lo ha paragonato a Henry, giocatore che lui conosce bene: penso che i paragoni coi campioni del passato siano la tomba dei calciatori del presente, ma vedere la potenza, l’agilità e la freddezza sotto porta di questo diciannovenne francese, ha sicuramente provocato attacchi di priapismo in più di un fan dei Red Devils. Southampton-Manchester United è poi finita 3-2 per gli uomini di simpatia Van Gaal: partita divertente, che mi sono goduto con pipa, brandy e levriero da accarezzare sulla testa accanto al mio mappamondo di legno, con telecronaca in italiano di Fox.
[**Video_box_2**]Sì, lo confesso, quando ho saputo che a commentarla ci sarebbe stato Paolo Di Canio non ho resistito: ho un’attrazione ai limiti del pornografico per questo laziale così inglese da sembrare mio cugino Keith. Di Canio ha ritmo, la parlata sporca il giusto, un senso of humour british-romanesco, l’incapacità di essere calcisticamente corretto (se un giocatore fa schifo lo dice) e ne sa come nemmeno tutti i commentatori tecnici di Rai Sport messi insieme e ama questo fottuto campionato inglese come solo un britannico sa fare. Sarei curioso di conoscere la sua opinione sulle accuse di sessismo a José Mourinho (ancora per la storia della fisioterapista indisciplinata, sì) per cui lo Special One rischierebbe addirittura cinque giornate di squalifica. Pare che a denunciare il manager portoghese sia stato un tifoso presente allo stadio durante la lite. Io un’idea ce l’ho: costringere quel tifoso a guardare per il resto della sua vita partite di calcio femminile. E poi ci denunci pure tutti per sessismo.