Meglio bere che guardare certe partite
Botafogo-Cearà, seconda divisione del campionato brasiliano, è finita 0-1. Si è giocata martedì in uno stadio quasi vuoto, poco più di settemila spettatori in un impianto che può ospitarne oltre 45mila e lo spettacolo è stato mesto con dieci tiri in porta e una settantina di falli. Poco male, l'evento non era la partita, il Botafogo è una ex grande decaduta da troppo tempo, l'evento era sugli spalti. Perché dopo sette anni in tribuna si poteva comprare nuovamente una birra. Nello scorso fine settimana infatti il governatore dello stato di Rio de Janeiro Luiz Fernando Pezão ha approvato la legge 7083 con la quale eliminava il divieto di vendita di bevande alcoliche all'interno degli stadi. E nei prossimi mesi dovrebbe essere estesa a tutto il territorio brasiliano.
Tra i primi a esultare per la decisione del politico carioca è stato Ronaldo. "Finalmente non dovrò più passare ore a riempire lattine di Coca Cola con la birra", ha dichiarato. Il Fenomeno si era sempre dichiarato contrario alla decisione di proibire la vendita di alcolici all'interno degli impianti. "Chi non beve dentro, berrà prima o dopo, comunque berrà. Il calcio è festa e un paio di birre fanno parte di questa", disse nel 2008 a O Globo. E aveva ragione. Perché dal 2008 i fatti di violenza legati al calcio non sono diminuiti in Brasile, si sono solo spostati dall'interno all'esterno dello stadio. Causando più danni che benefici. I ferimenti sono aumentati del 4,5 per cento, la spesa per lo stato del 9. Il motivo è semplice: spazi più larghi, maggior afflusso di gente, quindi incremento delle forze dell'ordine da dedicare a ogni partita considerata a rischio. Per questo il governatore dello stato di Rio ha deciso il dietrofront.
"In 15 anni di militanza nella curva del Botafogo non sono mai stato sobrio ad una partita", ha detto uno degli ultras del Botafogo. "Il problema è che mentre prima del 2008 uno si scolava un po' di birre con i compagni sugli spalti, dopo la legge era costretto a passare ore in birreria per prepararsi alla partita. Eravamo molto più ubriachi di prima della legge". Paradossi del proibizionismo.
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