Garcia non è il primo problema della Roma, ma non è lui la soluzione dei problemi
Pluto-Aldair ha compiuto cinquant’anni, e anche noi non ci sentiamo più troppo giovani. Poco dopo la figuraccia in casa con l’Atalanta, domenica pomeriggio, ho visto apparire in tivù Daniele De Rossi, il Capitan Futuro con un grande futuro ormai alle spalle: ho studiato il numero e la profondità delle rughe che gli solcano il volto, ancora e sopra tutto rughe d’espressione sulla fronte dolente. Ma ci sono anche i primi, appena percettibili, segni di canizie sulla barba. Intanto Francesco Totti se ne sta ai giardinetti, la Curva Sud è divisa a metà ma c’è il vuoto in entrambe le parti. E l’ultimo presidente con il quale la Roma ha vinto qualcosa di rilevante si chiama Franco Sensi. Se non ci fosse la Lazio a consolarci con le sue piccole miserie… ma quanto può durare?
Devo aggiungere altro? Sì. So bene che Garcia non è il principale problema della Roma, ma a questo punto è giusto ammettere che non sarà certo lui la soluzione. E con la società che ci ritroviamo, capace pure che quel genio di Pallotta lo sostituisce con Ignazio Marino.