La Fifa tra angeli, demoni e burocrati
finirà brinderò ai coloni yankee. Ma mai ai moralizzatori germanici.
Londra. Giusto qualche settimana fa Sepp Blatter, il burocrate più longevo della storia del calcio, diceva che per un momento è stato “fra il canto degli angeli e il fuoco dei diavolo, ma alla fine hanno vinto gli angeli”, dichiarazione forte che ai soggetti più impressionabili potrebbe mettere voglia di andare al diavolo o di arruolarsi nel Califfato. Stava per morire durante una visita alla tomba di famiglia, dice lui, che poi è sopravvissuto ed è tornato a vestire i panni del presidente sospeso della Fifa. Uno non fa in tempo a salvarsi dal fuoco del diavolo che viene trascinato di nuovo verso le fiamme. L’ex presidente Joao Havelange in una lettera ha parlato di una vecchia tangente da 100 milioni di dollari pagata da un’agenzia di marketing a diversi funzionari Fifa per ottenere i diritti sulla commercializzazione di certi eventi sportivi. Havelange scrive che Blatter sapeva tutto, e la lettera – riporta la Bbc – è nelle mani dell’Fbi (mi costa molto ammetterlo, ma gli agenti federali americani sono i veri eroi di questa faccenda: se tutto finirà come deve finire stapperò una bottiglia di bourbon del Kentucky, e la berrò ascoltando Bruce Springsteen). Per “tutto finirà come deve finire” intendo, naturalmente, che pure Michel Platini esca definitivamente dal giro. Vedo che il “Journal du Dimanche” ha lanciato la campagna per salvare Platini pubblicando un documento che dimostrerebbe una verità molto gradita al noto burocrate francese: i pagamenti che gli vengono contestati erano in realtà legittimi, frutto di accordi messi nero su bianco e che prevedevano un compenso da un milione di franchi svizzeri l’anno. Blatter non gliene voleva dare così tanti, e Platini ha poi chiesto che gli fosse rimborsata la differenza. Fra i testimoni di questa surreale trattativa fra squali del calcio pare ci fosse pure Antonio Matarrese, ora invocato come figura chiave per scagionare Platini. E ho detto tutto.
Il problema è che non so decidermi su quale delle due opzioni sia la peggiore. Che Michel Platini abbia preso soldi che non gli spettavano è brutto ma umano, che invece quei soldi gli spettassero, e fossero regolarmente stati approvati da un comitato apposito, è terrificante. Le leggi ingiuste sono molto peggiori degli atti illegali.
La notizia del Leicester di Ranieri primo in classifica è arrivata anche a casa della modella Alyona Ponomarenko, qui fotografata mentre fa la cosa che le piace di più: pulire con attenzione il pavimento del salotto
Lo Special Two
Gli organizzatori di Tech Crunch London hanno giustamente invitato uno dei più “disruptive” dei leader contemporanei, uno che non va in giro per la Silicon Valley con le infradito e non fa altre banalità da millennial. Si chiama Alex Ferguson e porta meravigliosamente bene i suoi 73 anni. Alla conferenza Ferguson ha detto la cosa più saggia su uno degli argomenti di conversazione più gettonati nei bar di Londra, il destino di José Mourinho. Sarebbe “foolish” da parte di Abramovich esonerare Mou, perché “non ha senso cacciare uno dei migliori allenatori di tutti i tempi”, un “grande leader che alla fine troverà una soluzione”, anche se pure l’altro giorno le ha prese dal Bournemouth e lo Special One se l’è presa un’altra volta con l’arbitro, come un Mancini qualsiasi. Non commento mai gli arbitri e non inizierò certo per via di questo stronzo, recita il mio adagio di riferimento, e più che le discussioni sulle decisioni arbitrali ho sviluppato un’allergia per chi teorizza che è immorale farle. Credevo che Jürgen Klopp fosse venuto in Inghilterra per far giocare male una buona squadra, invece nel fine settimana ho capito che è stato mandato a Liverpool per darci germaniche lezioni di fair play, per insegnarci la cavalleria e lo humour. Contro il Newcastle i Reds hanno fatto la peggiore partita da quando Klopp è sulla panchina, e ha giustamente perso due a zero. Epperò il bellissimo gol di Alberto Moreno sullo zero a zero è stato annullato ingiustamente, e quando ne hanno chiesto conto a Klopp lui ha detto che è stata una decisione giusta del guardalinee, che ha pensato: “Non fate questi gol stupendi se poi giocate di merda”. Con un “merda” pensa di essersi conquistato le nostre simpatie e allo stesso tempo di averci dato una bella lezione sullo spirito del calcio e pure sullo spirito del Natale. Al secondo gol è andato ad abbracciare con gesto plastico e a favore di telecamera l’allenatore del Newcastle, Steve McClaren, sapendo che con questa vittoria l’avversario e vecchio amico si stava salvando da un probabile esonero. L’atteggiamento borioso di chi sarà sempre uno Special Two.