Togliete subito il vino a Van Basten e Instagram agli expat cinesi, please
Neppure le nuove idee dell'ex attaccante olandese servirebbero a rendere più eccitante la serie A, che mantiene le promesse delle ultime stagioni con le retrocesse già decise a gennaio, lo scudetto anche, e le solite due a giocarsi la Champions
Londra. Non tutti reggono l’alcol bene come me, lo so dai tempi dell’Università, quando mi toccava riaccompagnare a casa gli amici ubriachi che avevano bevuto la metà delle pinte che avevo scolato io. Spero quindi che qualcuno riaccompagni a casa Marco Van Basten, il quale è in evidente stato di ebrezza da quando il presidente della Fifa Gianni Infantino lo ha voluto accanto alla sua pelata come consulente. L’ex campione del Milan e allenatore mediocre ha probabilmente perso una scommessa che lo obbligava a sparare cazzate sul futuro del calcio, roba che se fosse andato in giro nudo per Amsterdam avrebbe fatto meno impressione. Attendo ormai con orrore il 2026, e mi sveglio la notte sperando che un asteroide colpisca il pianeta prima dell’infausta data in cui i Mondiali saranno giocati da 48 squadre e forse alcune delle proposte di Van Basten prenderanno vita: abolizione del fuorigioco come nella pallamano, espulsioni a tempo come nel basket e definitive dopo cinque falli (carriera finita per Paletta e metà dei difensori della Premier League), gli shoot out al posto dei rigori, ultimi 10 minuti di partita giocati con il tempo effettivo per evitare perdite di tempo, tornei di calciotto per le giovanili.
Se il calcio è lo sport più seguito al mondo e nonostante la Liga e la serie A continua a essere il più divertente, un motivo ci sarà. Perché trasformarlo in un ibrido da circo Barnum, cambiandone l’anima per venderlo meglio. Sapere perdere tempo nei minuti finali di una partita quando si è in vantaggio è un’arte (e se non lo si sa fare succede come al Bayern contro lo United, che perse la finale di Champions League negli ultimi due minuti di partita), perché cambiare? Il fuorigioco è una regola terribile e spesso interpretata arbitrariamente dai guardalinee, ma è essenza del gioco d’attacco, salvezza per la difesa. Il mio animo conservatore mi impedisce di apprezzare simili stravaganze, frutto di bevute e della volontà di vendere il prodotto calcio anche in Antartide, rendendolo quindi più simile a una prova di Giochi senza frontiere che allo sport meraviglioso e drammatico quale è. Il fatto che queste idee provengano da un ex giocatore, poi, mi fa quasi rimpiangere i burocrati della Fifa.
Il centrocampista del Bologna Dzemaili domenica ha messo a segno una bella tripletta. Due gol nel pomeriggio al Torino. E la giornata era appena cominciata (nella foto la moglie Erjona)
Sono convinto però che neppure le nuove idee di Van Basten servirebbero a rendere più eccitante la serie A, che mantiene le promesse delle ultime stagioni con le retrocesse già decise a gennaio, lo scudetto anche, e le solite due a giocarsi la Champions. Vero, anche in Premier League la prima in classifica ha già seriamente ipotecato il titolo (copyright Rai Sport), ma provate a guardare una partita qualsiasi di Premier e capirete il senso del mio discorso. Se Tavecchio ha smesso di occuparsi delle messe domenicali farebbe bene a leggere l’editoriale di ieri sulla Gazzetta di Alessandro Catapano, che senza retorica dice chiaramente che la serie A è ormai talmente noiosa, spaccata e scontata, che tutti ormai guardano il calcio inglese. Ma va? Cosa dovrebbero fare? Guardare la Ligue 1, il campionato dove la cosa più emozionante è un battibecco fra Balotelli e l’allenatore del Bastia e le seguenti polemiche sul razzismo dei tifosi via Instagram? Non particolarmente allettante come prospettiva. E’ quasi meglio seguire la “riccanza” dei calciatori che si sono trasferiti in Cina (il nome è ripreso da un reality sui giovani ricchi di cui non conoscevo l’esistenza, beato me) cioè quell’imbarazzante esibizione di lusso sui social che questi bolliti del calcio globale alimentano in continuazione, un po’ per fari ammirare e un po’ per comunicare al mondo che la vita in Cina non è poi così male. Volete dare un’occhiata a Guarin in posa da epicbrozo fra una piscina indoor e un tavolo della roulette? Volete gustarvi Pellè sull’acquascooter con la fidanzata in perizoma? Oscar che mangia ostriche con caviale profumate di tartufo e tempestate di diamanti? La risposta dovrebbe essere no, ma ognuno gode come può. Ed è pur sempre meglio della serie A.