Il ritorno di Italia contro Resto del Mondo e la furia di De Laurentis. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

Da Bologna-Inter al posticipo tra Milan-Fiorentina. Tutto quello che c'è da sapere sulla 25esima giornata di serie A

BOLOGNA-INTER

(domenica ore 12.30, arbitro Mazzoleni di Bergamo)

 

Pioli, come allenatore, è nato a Bologna: uno scudetto Allievi nel 2001 e i primi elogi. Questi, oggi, si sono moltiplicati. Aiutano i risultati e aiuta il fatto di ritrovarsi all'Inter, dove il senso delle dimensioni non trova mai una via di mezzo. I nerazzurri hanno ripreso il cammino interrotto dalla Juventus e possono continuare a Bologna, dove le sconfitte (almeno) fanno notizia: l'1-7 incassato dal Napoli, lo 0-1 preso dal Milan in 11 contro 9 e l'1-3 di Genova contro la Sampdoria, con tre reti avversarie nel giro di 6 minuti, dopo essere stati in vantaggio.

CHIEVO-NAPOLI

(domenica ore 15, arbitro Irrati di Pistoia)

 

Presidenti nervosi/1. Il Napoli va a Madrid con qualche ambizione, viene sculacciato ma non mortificato dal Real in Champions, De Laurentiis sbotta inatteso. Critiche alla squadra e critiche soprattutto a Sarri che, appena due mesi fa, era il migliore allenatore del mondo, almeno a sentire il presidente. Anche in casa azzurra l'equilibrio fa difetto, ma – a differenza dei giocatori – non si acquista al mercato. Il Napoli ha aperto e chiuso una serie positiva di 18 partite battuto da Juventus e Real, De Laurentiis farebbe bene a ricordarselo. E a interrogarsi.

PESCARA-GENOA

(domenica ore 15, arbitro Abbattista di Molfetta)

 

Presidenti nervosi/2. Allora: Sebastiani attendeva le dimissioni di Oddo, Oddo attendeva il licenziamento da parte di Sebastiani. Cose di calcio: se te ne vai, perdi i soldi; se ti cacciano, te li tieni. E Oddo aveva un contratto fino al 2018. Sebastiani alla fine ha mandato via il tecnico, richiamando chi lo aveva fatto sognare vincendo il campionato di serie B nel 2012. Ma era la squadra di Verratti, Insigne e Immobile, oggi è quella di Brugman, Verre e Kastanos. Zeman sembra più un'arma di difesa per l'immediato (a protezione dai tifosi) che un progetto sostenibile. Dall'altra parte Juric ringrazia: non ci fossero stati Palermo, Crotone e Pescara, si sarebbe trovato - come minimo - in discussione da moltissimo tempo.

SAMPDORIA-CAGLIARI

(domenica ore 15, arbitro Massa di Imperia)

 

A Genova se la prendevano con Giampaolo e con il suo gioco. Nessuno che si facesse venire un sospetto dopo che, in ogni intervista, tutti i suoi calciatori affermavano di non aver mai avuto un allenatore così bravo e preparato. Il preconcetto resta sempre il veleno mortale della critica. Oggi la Sampdoria ha infilato tre vittorie consecutive, è entrata tra le prime dieci e mette in vetrina giocatori di prospettiva come Schick e Praet. A volte basta saper attendere.

UDINESE-SASSUOLO

(domenica ore 15, arbitro Tagliavento di Terni)

 

Torna Italia contro Resto del mondo. L'Italia è rappresentata dal Sassuolo, con il solo Duncan a fare capolino nella marea tricolore. Il Resto del mondo è l'Udinese, undici stranieri su undici titolari. Filosofie diverse e comunque vincenti, visto che la tranquillità di classifica è stata assicurata anche quest'anno. Nel Sassuolo si sta riproponendo l'eterno Matri, quattro reti in sei partite.

ROMA-TORINO

(domenica ore 18, arbitro Guida di Torre Annunziata)

 

A proposito di reti, critiche e saper attendere. Dzeko è l'esempio sommo della volatilità del calcio. La scorsa stagione era uno scaldabagno buono per l'alloggetto in montagna, oggi è l'iradiddio portata in trionfo a Roma. Altri tre gol in Europa League per ridicolizzare il Villarreal e siamo a 28 in stagione per il bosniaco. Da seguire il confronto a distanza con Belotti, che insegue a una rete (17 contro 18) in classifica marcatori. All'andata il Torino si divertì parecchio, a naso stavolta i ruoli dovrebbero invertirsi.

MILAN-FIORENTINA

(domenica ore 20.45, arbitro Valeri di Roma)

 

A proposito di reti, critiche e saper attendere. E' bastata qualche partita un po' così e Bernardeschi è passato dalla categoria “talenti” a quella “sopravvalutati”. La punizione per la vittoria in Europa League a Moenchengladbach è da inserire nella memoria, per bellezza e importanza. Come quelle che pennellava Roberto Baggio, che giocò (benissimo) con la Fiorentina e che giocò (un po' meno bene) nel Milan. Il 18 febbraio compie 50 anni e la sua assenza la avvertiamo ancora oggi.

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