I soldi del Milan e il derby d'Oltreoceano. La domenica nel pallone
Da Sampdoria-Fiorentina a Lazio-Napoli, tutto quello che c'è da sapere sulla 31esima giornata di seria A
SAMPDORIA-FIORENTINA
(domenica ore 12.30, arbitro Russo di Nola)
Nelle ultime nove partite la Sampdoria ha perso solamente in casa contro la Juventus. Lunedì sera si è concessa la soddisfazione di battere l'Inter a San Siro, mettendo in vetrina il nuovo che avanza (Schick) e l'usato rigenerato (Quagliarella). Giampaolo sta dimostrando ancora una volta che, se gli lasciano il tempo, sa costruire squadre. Per la Samp ce n'è voluto di più, dopo la rivoluzione estiva. La Fiorentina l'aveva inserito nella rosa del dopo Sousa, ma dovrà farsene una ragione perché il tecnico ha appena firmato fino al 2020.
BOLOGNA-ROMA
(domenica ore 15, arbitro Damato di Barletta)
In estate, il saluto alla Champions nei playoff. Più avanti, in rapida successione, l'eliminazione dall'Europa League e quella dalla Coppa Italia con due vittorie in casa inutili alla Roma per ribaltare i danni commessi all'andata. Resta il campionato, ma non in ottica scudetto. I numeri ci sarebbero, vista l'opportunità di ospitare la Juventus a tre giornate dalla fine. Ma appare più un esercizio di stile che una opportunità concreta. Derby tra due proprietà d'Oltreoceano. Sia Saputo a Bologna sia Pallotta a Roma guardano al futuro mettendo lo stadio al primo posto, a naso sta andando meglio all'italocanadese.
CAGLIARI-TORINO
(domenica ore 15, arbitro Rocchi di Firenze)
Se non ci fosse Andrea Belotti sarebbe difficile dare un senso al finale di campionato del Torino. I granata sono fuori da tutto, restano le bellezze offerte ogni turno dal centravanti, come la capocciata con cui domenica ha trovato il pareggio in casa con l'Udinese. Per lui 23 gol, il primato tra i marcatori condiviso con Dzeko e gli appetiti altrui che crescono. Non solo dei club, ma anche degli agenti, a cominciare dal potentissimo (è d'obbligo giornalistico scrivere così) Jorge Mendes. Scrivono che abbia messo gli occhi su Belotti, si spera che il ragazzo dia più fiducia al suo buonsenso bergamasco. Con Mendes fai soldi ma perdi l'anima.
CROTONE-INTER
(domenica ore 15, arbitro Guida di Torre Annunziata)
Basta una vittoria a cambiare le prospettive. Il Crotone l'ha trovata domenica a Verona, battendo il Chievo dopo aver raccolto un punto (un punto…) nelle precedenti otto partite. Grazie alla rottura prolungata dell'Empoli, può ancora sperare nella salvezza. E basta una sconfitta a cambiare le prospettive. L'Inter vagheggiava ancora di Champions League, è stata ricondotta alla realtà dalla Sampdoria. Ora anche l'Europa League è a rischio, perché l'Atalanta non è l'Empoli e corre tantissimo. Il sabato di Pasqua, poi, ci sarà pure il derby.
MILAN-PALERMO
(domenica ore 15, arbitro Di Bello di Brindisi)
Allora: la settimana prossima – sostengono – sarà quello del closing, i giorni in cui si dovrebbe tradurre in realtà il lungo addio di Silvio Berlusconi. Quello di Maurizio Zamparini era apparso più repentino, ma di Paul Baccaglini si sono perse le tracce dopo un profluvio di parole e comparsate televisive (parliamo pure di un ex Iena, no?). Questo per dire come il confronto sia tra due società non messe benissimo. Il Milan, se sarà cambio della guardia, dovrà trovare soldi per rinnovare le ambizioni, e non appare facile. Il Palermo, se Baccaglini non è un bluff, dovrà ricostruire da una retrocessione già dolorosa adesso.
UDINESE-GENOA
(domenica ore 15, arbitro Mariani di Aprilia)
Tra le tante squadre allenate da Delneri c'è anche il Genoa. Arriva a fine ottobre 2012, incassa cinque sconfitte consecutive, allunga l'agonia per altre otto partite e viene licenziato dopo due ulteriori ko: 8 punti in 13 giornate. Incrocia Mandorlini, arrivato al posto di Juric: un pareggio all'ultimo istante con il Bologna, una vittoria faticata a Empoli (Empoli…) e tre sconfitte una dietro all'altra. Si sostiene che, se ne arrivasse un'altra a Udine, il ritorno del croato sarebbe certo. Cose che si vedono (quasi) solo in Italia.
LAZIO-NAPOLI
(domenica ore 20.45, arbitro Irrati di Pistoia)
La Lazio ha perso 3-2 ed è andata in finale di Coppa Italia, il Napoli ha vinto 3-2 e ne è rimasto fuori: è la magia dei 180 minuti, in cui non basta essere bravi in una partita soltanto. Simone Inzaghi, a dire il vero, bravo lo è da un campionato intero. Quando giocava faceva parlare poco di sé, tutti pensavano al fratello maggiore Pippo (che si si sta ricostruendo una verginità da tecnico al Venezia dopo aver sbattuto il muso sulla porta Milan). Lo stesso gli sta capitando da allenatore. Una sostanza che lo porta ad ambire a un piazzamento in Champions League, lo scontro diretto con il Napoli è un'opportunità ghiotta.
Il Foglio sportivo - In corpore sano