Cosa si sa e cosa non torna sulle bombe contro il Borussia Dortmund
Ieri tre ordigni sono scoppiati nelle vicinanze del pullman che portava i calciatori allo stadio. Non esclusa la pista islamica, ma gli inquirenti sono prudenti
Erano le 19,15 circa di martedì sera quando tre ordigni, che la polizia tedesca ha descritto come "abbastanza pericolosi", sono esplosi accanto al pullman che portava i calciatori del Borussia Dortmund dall'hotel nel quale risiedevano allo stadio per disputare il quarto di finale di Champions League contro il Monaco. Gli inquirenti hanno fatto sapere che erano nascosti nella siepe che circonda l'Arrivee Hotel, nelle vicinanze di Dortmund. Vetri rotti, spavento, ferite e un polso rotto per il difensore spagnolo Marc Bartra, partita rinviata. Sembrava un agguato legato al mondo del calcio, dell'estremismo di destra. Il rinvenimento di una lettera nel luogo dell'esplosione che inizia con la frase “nel nome di Allah, il compassionevole, il misericordioso” – notizia diffusa da diversi quotidiani tedeschi, ma non confermata ufficialmente dalla polizia –, hanno però aperto un altro filone di indagine.
Nel documento rinvenuto si fa riferimento all'attentato ai mercatini di Natale a Berlino e accusa la Germania di essere la responsabile della morte di molti musulmani dello Stato islamico a causa dell'invio di Tornado dell'aviazione tedesca in Siria. La polizia sta indagando su una possibile matrice islamica dell'attentato alla squadra, anche se a una prima analisi dell'accaduto sembra, almeno secondo le fonti della polizia sentite dalla DPA (Deutsche Presse-Agentur), che questa sia improbabile. In rete nella notte è apparsa anche un'altra rivendicazione dell'esplosione anonima, ma legata, secondo gli inquirenti, a gruppi eversivi di destra. Lo scorso 2 marzo un gruppo ultrà dei giallo-neri (il 0231 Riot) aveva minacciato di morte l’amministratore delegato del club Watzke, che a loro modo di vedere era colpevole di aver aiutato la polizia a individuare oltre 100 tifosi dopo gli incidenti verificatisi prima della partita contro il Lipsia.
L'amministratore delegato del Borussia Dortmund Hans-Joachim Watzke alla Faz ha confermato che oggi la squadra scenderà in campo per disputare la partita rinviata ieri: "Vogliamo dimostrare che il terrore e l'odio non deve mai determinare le nostre azioni".