Wouter Weylandt (foto LaPresse)

Quella curva maledetta: meno 6 al Giro100

Giovanni Battistuzzi

E' dal Giro d'Italia del 2011 che nessun corridore porta sulla maglietta il numero 108. Era quello di Wouter Weylandt, che ha lasciato il ciclismo giù dal Passo del Bocco

Angel Vicioso aveva appena vinto la tappa di Rapallo, David Millar aveva appena appreso di aver conquistato la Maglia Rosa. Sorridevano, entrambi avevano conquistato quello che cercavano dal Giro d’Italia. In un secondo però la loro gioia si spense. La radio aveva gracchiato qualcosa, qualcosa era arrivato alle orecchie dei loro direttori sportivi, il messaggio si propagò, giunse anche a loro. Le immagini le avevano viste in tanti. Un corridore a terra, che non si muoveva. Era successo anche altre volte. Una caduta, il dolore che paralizza il corpo, stati di leggera incoscienza. Poi una scossa di adrenalina, il corpo che si muove, la paura, che passa. Non fu così quel giorno. 

 

Vicioso guardò incredulo chi gli stava davanti, le mani raggiunsero i capelli, coprirono gli occhi. “Non sapevo, non sapevo, cosa ho fatto”. Le braccia alzate, l’esultanza gli sembravano un’offesa, una mancanza di rispetto. Lo spagnolo e l’inglese, avevano preso il comando sulla salita di Madonna delle Grazie che mancavano neppure dieci chilometri alla fine. Erano stati bravi e coraggiosi, determinati ad anticipare il gruppo, che inseguiva, ma incapace di raggiungerli. 

 

Era un inseguimento a cui mancava però una pedina. Giù dal Passo del Bocco, tra la Val di Taro e il mare, tra costoni di roccia e strapiombi, su di un gomitolo di asfalto, veloce e rognoso, un ciclista aveva perso il controllo, aveva sbandato, era caduto. La corsa era proseguita sino a Rapallo, la corsa si era conclusa a Rapallo. Il resto fu sospeso, anche la tappa successiva. Perché giù dal Passo del Bocco aveva salutato tutti Wouter Weylandt, belga, giovane, veloce, un bravo ragazzo. 

 

Vincitore: Michele Scarponi in 84 ore 11 minuti e 24 secondi (dopo la squalifica di Alberto Contador); 

secondo classificato: Vincenzo Nibali a 46 secondi; terzo classificato: John Gadret a 3 minuti 54 secondi; 

chilometri percorsi: 3.479.