Francesco Totti saluta, per qualcuno è una liberazione
Il capitano giallorosso annuncia che quella di domenica sarà l'ultima partita con la Roma. Perderemo un paio di assist da applausi l'anno, si venderà qualche maglietta in meno, dice – cattivo – Jack O'Malley
Francesco Totti ha annunciato che quella di domenica contro il Genoa sarà la sua ultima gara con la maglia giallorossa (si ritirerà anche dal calcio? questo non l'ha detto). Per l'occasione il nostro Jack O'Malley ha pescato nel suo archivio qualcosa che potesse andare bene per commentare il momento. “Dopotutto - ci ha spiegato appena sveglio dopo aver festeggiato l'Europa League del Manchester United - sono anni che maggio è il mese dedicato al ritiro di Totti. E dovendo scegliere cosa fare, preferisco brindare a José Mourinho”.
E quindi questa è l’ultima stagione in giallorosso di Francesco Totti. Dopo averlo letto per cinque anni è davvero arrivata la volta buona, e se da un lato perderemo quel paio di assist da applausi all’anno (con commentatori che svengono appena il Pupone tocca palla), dall’altro saremo finalmente liberi dalle facce scoglionate di Spalletti, dalle polemiche su come si deve trattare un campione che ha fatto la storia del calcio, su Totti stesso che dice e non dice, parla e non parla, fa sapere e non fa sapere, ha mal di schiena o l’unghia incarnita, viene applaudito da San Siro e nonostante questo non gioca. Voi non potete nemmeno immaginare che liberazione sarà per tutti, romanisti e non: dopo avere passato anni a costruire una leggenda non si sa più come liberarsene. Qualunque cosa sembra un’onta, uno sfregio, un’ingiustizia. Sarebbe così facile capire che il tempo passa, prenderne atto, dire grazie a tutti e mettersi a fare altro. E se anche si venderà qualche maglietta in meno, pazienza.
Mi ha stupito, invece, leggere la lettera che gli Irriducibili della Lazio hanno scritto a Totti, prendendo spunto dai lavori di una commissione dell’Onu, offrendo al capitano della Roma “il rispetto che non hai ricevuto né dai tuoi tifosi né dalla tua società”. Loro, scrivono, non l’avrebbero mai permesso. E su queste note suonate dai “migliori nemici” parte il solito film retorico e strappalacrime che non vorrei mai vedere, io che sono stato messo alla prova perfino da certe sbavature nella cerimonia di addio di quel monumento vivente che è John Terry. La fine della carriera di Totti, già complicata da Spalletti, è diventata una grottesca gara a chi la spara più grossa. La speranza è che tutto finisca com’è cominciato, in commedia nazionalpopolare, anzi in cinepanettone, con il capitano della Roma che va a giocare a Miami, per la gioia degli italiani che lo potranno sfidare a beach soccer con Bobo Vieri. Maradona, per non sbagliare, ha detto che Totti “è e sarà il più grande giocatore che ho mai visto”. In un’epoca di incertezza, consola sapere che è tornato a drogarsi.
P.s.
Se Jack O'Malley vi sembra troppo cattivo, ecco cosa hanno scritto di Francesco Totti
Il Foglio sportivo