Il Diavolo contro il Toro e l'inizio dell'èra Oddo a Udine. La domenica nel pallone

(domenica ore 15, arbitro Giacomelli di Trieste)

Prima sconfitta in Champions League per la Roma, anche se la caduta di Madrid contro l'Atletico non intacca la fiducia: difficile immaginare il Qarabag protagonista di un colpaccio all'Olimpico. Nel frattempo, meglio tenere alta la tensione, visto che il Genoa ha subito vinto non appena ha cambiato allenatore (Ballardini per Juric). Di Francesco aspetta che si risvegli Dzeko, che ha incrociato le braccia in campionato dal 1° ottobre: manca lavorasse per Amazon.

(domenica ore 15, arbitro Irrati di Pistoia)

Bonucci era il colpo estivo del Milan, una prestazione negativa dopo l'altra ha anche regalato un'autorete da antologia in Europa League con l'Austria Vienna. Belotti era l'uomo simbolo del Torino, è sempre meno convincente da quando ha rinnovato con una clausola da 100 milioni. Entrambi hanno vissuto il fallimento azzurro con Ventura, a San Siro saranno l'uno contro l'altro armati.

(domenica ore 15, arbitro Di Bello di Brindisi)

Alla fine i Pozzo non hanno resistito e si sono concessi un altro cambio di allenatore. Trascorsi cinque anni di tranquillità, dal 2015 non conclude la stagione il tecnico che l'aveva cominciata. Licenziato Delneri tocca a Massimo Oddo, rimesso in sella dopo l'esonero di Pescara. Il Napoli diffidi: la passata stagione il tecnico esordì proprio con un pareggio in casa contro la squadra di Sarri, dopo fu buio pesto. C'è comunque sempre un Insigne al di sopra delle righe, almeno quando l'azzurro è quello del Napoli.

(domenica ore 18, arbitro Massa di Imperia)

Luis Alberto è diventato l'insostituibile della Lazio, anche nel turnover di Europa League (dove la qualificazione era già arrivata) l'unico da cui non prescindere è lui. Lo si è visto pure contro il Vitesse, avversaria tutt'altro che irresistibile ma fermata con un gol d'autore dello spagnolo. Come passare in poco tempo da oggetto misterioso a sostanziosa plusvalenza.

(domenica ore 20.45, arbitro Gavillucci di Latina)

In Europa la Juventus non ha preso gol dal Barcellona, soffrendo il minimo contrattuale. In Italia ha invece già incassato 14 reti, un passivo mai raggiunto negli sei campionati da scudetto. Allegri batte con ragione su questo tasto, ben sapendo che una difesa che fatica è figlia di poco equilibrio collettivo. Ma balzano comunque agli occhi l'addio di Bonucci e la carta d'identità del trio Buffon-Barzagli-Chiellini.