That Win the Best
La Premier è già finita e la Serie A emoziona come la lotta nel fango
In Spagna c’è un problema serio di video hot che coinvolge la compagna di Sergio Ramos, che dopo anni ha cominciato a “impazzare sul web”
Londra. Non avrei mai voluto complimentarmi con un paese che da tre giorni discute del destino della salma di un re morto da tempo, rinfacciandogli i comportamenti tenuti in vita e arrivando a ironizzare travagliescamente sulla sua altezza. Non avrei mai voluto, eppure sono costretto. Non per come avete trattato e trattate la monarchia, of course, ma per come riusciate ad avere un campionato che a Natale è ancora interessante. Come ho già avuto modo di notare, per colpa di Guardiola la Premier League si sta trasformando in una sorta di Primera Liga, scorrettezze e pagliaccesche perdite di tempo comprese: a dicembre si sa già chi vincerà a maggio, tanto che a occupare spazio sui giornali sportivi inglesi è il mercato delle panchine della prossima estate: secondo i bene informati Carlo Ancelotti tornerà al Chelsea, per provare a fare quello che a Stamford Bridge è riuscito solo a Di Matteo (non Nino). Conte, l’allenatore che scade dopo due anni, sarebbe pronto a prendere il posto di Zidane sulla panchina del Real Madrid, la cui dirigenza ha la stessa pazienza di un bambino di cinque anni davanti a un film cecoslovacco sottotitolato in russo: non bastano 8 trofei in due anni, se Zizou non vince campionato o Champions se ne andrà. Dove? Forse in Italia, magari alla Juventus, di sicuro non al Milan, che punterà sicuramente su un altro ex, garanzia di successo come negli ultimi anni (nella loro gestione masochistica Mirabelli e Fassone potrebbero pensare a Mino Raiola come prossimo allenatore del Milan, tanto peggio di così…). Ma non voglio divagare, e torno a bomba sul concetto iniziale: se la Premier si è spagnolizzata, la serie A è finalmente appassionante come la lotta tra donne nel fango e le pulci acrobate, uno strano ma vero che cattura noi appassionati orfani di emozioni dalla parte giusta della Manica. Il bel gioco è un’altra cosa, così come il sapersi difendere e non prendere gol (l’unica cosa che voi italiani sapevate fare davvero bene), ma capisco che non si può avere tutto dalla vita.
Georgina Dorsett, moglie del centrocampista del Watford Tom Cleverley, augura a tutti i lettori di “That win the best” un caldo Natale
Giornali e televisioni stanno già stendendo il tappeto rosso per il solito eterno ritorno dell’identico, e cioè il ritorno di Balotelli nella cerchia dei buoni, prodromo a un suo rientro in Italia. Adesso è cresciuto, non fa più le balotellate (quelle al massimo le fa Ranieri, scherzava sapidamente il sito della Gazza ieri, che ha messo le mani addosso al quarto uomo), anzi ha fatto un inutile passaggio di tacco al volo nell’ultima partita del Nizza, e ha già segnato dieci gol nel campionato francese, che è come per me bere dieci aperitivi analcolici al pub. In tempi di magra ci si attacca a tutto, persino al bluff della Fifa che caccerebbe la Spagna dal Mondiale, e per ripescare chi? Ma naturalmente proprio l’Italia!
In Spagna al momento hanno cose più gravi a cui pensare, e non parlo delle elezioni in Catalogna – luogo che per il fatto stesso di ospitare il Barcellona dovrebbe essere cancellato dalle carte geografiche – ma del “video hot” di Pilar, la compagna di Sergio Ramos, che dopo anni ha cominciato a “impazzare sul web”, come dicono nella redazione online del Corriere della Sera. Filo interdentale tra le chiappe e reggiseno legato male, Pilar sarebbe un’ottima ospite della nostra pagina. Ramos si è arrabbiato, dicono, ma intanto ha di che festeggiare: dopo avere piegato l’Al Jazeera, il suo Real ha battuto 1-0 il temibile Gremio, vincendo il Mondiale per club. L’unico torneo al mondo meno credibile della Coppa Italia. Poi non stupitevi se Zidane perde il posto a giugno.