Stasera il Tottenham perderà contro la Juve, ma non c'è paragone tra le inglesi e le italiane
Difficile che gli Spurs riescano a battere i bianconeri, ma gli inglesi possono sempre rifarsi con tutte le altre quattro squadre ancora in corsa in Champions League
Londra. I Bristol Rovers non sono una di quelle squadre inglesi con una grande tradizione. Neppure si può dire siano una nobile decaduta, avendo come unica vittoria nel palmares la conquista di una Southern Football League nel 1905 e pochi altri dimenticabili primi posti in serie minori o non più esistenti (tutti ancora ricordano con entusiasmo e un pizzico di commozione la qualificazione ai quarti di finale di Fa Cup nel 2008). Ha uno stadio piccolo, con la sua maglia sono scesi in campo giocatori sconosciuti a chiunque non viva nel raggio di 50 miglia dal centro della città, il giocatore del Bristol che ha indossato più volte la maglia della Nazionale è un lettone (Vitālijs Astafjevs, 31 presenze con la maglia del suo paese). In Inghilterra però nessuna squadra è banale, e se i Rovers di Bristol non hanno nessuna vittoria leggendaria da tramandare ai nipoti possono però vantarsi di avere quella che da tutti è considerata la tifosa più vecchia del Regno Unito: lei è Kitty Thorne, ha compiuto 103 anni da poco e pare non si sia persa una sola partita in casa della sua squadra. La storia dimostra molte cose, tra cui l’importanza della tradizione – è stato il marito di Kitty a trasmetterle la passione per il Bristol – e il fatto che il calcio permetta di capire per analogia che cos’è l’amore eterno: il suo amato Les è morto nel 1959 (lo dico per gli amici della Gazzetta online, che ieri scrivevano che Les la inviterebbe ripetutamente a restare a casa… se dovete tradurre, traducete bene, e non inventate i virgolettati della povera nonnina!) ma lei non ha smesso di seguire i Pirati (così si chiama anche il Bristol), ha festeggiato il secolo con la squadra e conta di farlo ancora a lungo. In 65 anni di stadio non ha visto vincere un solo trofeo alla sua squadra del cuore. Tifosi interisti, pensateci quando vi lamentate della vostra squadra e vi passa la voglia di andare allo stadio. Voglia che di sicuro non passa ai tifosi del Tottenham, nonostante l’impegno impossibile di questa sera a Torino contro la Juventus in Champions: guardando in faccia uno come Harry Kane non verrebbe da affidargli nemmeno il cane da portare a passeggio, invece l’attaccante degli Spurs continua a segnare con più regolarità di chi mangia yogurt tutte le mattine. Da due settimane l’allenatore del Tottenham, Mauricio Pochettino, dà interviste in cui dice di essere un tifoso della Juventus, salvo aggiungere il classico “…ma la batterò”. Dichiarazioni che suonano credibili quanto me che dico a mia moglie: “Cara, lo sai che amo il brandy, ma adesso smetto di bere”.
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Difficile che gli Spurs riescano a battere i bianconeri, ma io posso sempre rifarmi con tutte le altre quattro inglesi ancora in corsa in Champions. Anche solo per la legge dei grandi numeri, almeno una in finale ci arriverà (per poi perdere contro la Juventus, of course). Difficilmente sarà il Chelsea: sfumata la panchina del Milan a giugno, Antonio Conte aspetta di tornare in Nazionale, e comincia a farsi terreno bruciato attorno con gag in conferenza stampa che piaceranno sicuramente ad Abramovich: “Dovrò parlare con gli altri allenatori per capire come fanno a persuadere i club a spendere i soldi per comprare loro dei campioni”, ha detto con la sua proverbiale ironia domenica. Poi è tornato a casa e ha iniziato a fare le valigie.