L'ennesima inchiesta sui soldi del Milan e lo psicodramma dell'Inter
Le verità scomode di Mourinho su quella grandiosa buffonata che è il Var
Londra. Non è la prima volta che per sentire qualcosa di originale e molto vicino alla verità bisogna ascoltare José Mourinho. Antipatico, rosicone, non più vincente come un tempo, va bene, ma poco incline al giornalisticamente corretto o a quello che procuratori e colleghi vorrebbero sentirsi dire. Che quella di Pogba sia stata una delle operazioni più truffaldine di sempre lo abbiamo già scritto in tutti i modi: la Juventus è riuscita a far passare un buon centrocampista come un fenomeno, incassando un sacco di soldi e rivendendolo alla stessa squadra da cui lo aveva preso a zero. In quasi due anni al Manchester United il francese si è segnalato più per le pettinature e le gag con Ibrahimovic fuori dal campo che per i gol decisivi o le giocate da applausi. Normale che lo Special One se la prenda con lui e la sua indolenza dopo una sconfitta come quella contro il Newcastle, e che prima della partita di Fa Cup contro l’Huddersfield dica di non sapere quando Pogba tornerà dal misterioso infortunio che lo ha colpito, “e comunque non mi interessa”. In Inghilterra se non parliamo di Brexit parliamo di gossip calcistico: secondo i soliti ben informati il francese andrà via a fine stagione. Dove? Considerando che è un giocatore sopravvalutato e molto costoso, direi che gli indizi non possono che far pensare all’Inter. In effetti Mourinho ha ben altro a cui pensare adesso: persa ormai ogni speranza di vittoria in Premier League (che sì, è noiosa dal punto di vista della classifica, ma imparagonabile con qualunque altro campionato per intensità di gioco e divertimento) Mou deve provare a fare il colpo in Champions. Non vincendola, perché al momento è più facile che il Benevento si salvi, ma provando ad arrivare molto avanti. I risultati delle squadre inglesi in Europa della scorsa settimana fanno ben sperare: è probabile che quasi tutte passino il turno, tranne forse il Chelsea contro il Barcellona e sicuramente il Tottenham che perderà contro la Juventus al ritorno.
Ma la verità più scomoda Mourinho non l’ha detta su Pogba, bensì su quella grandiosa buffonata che è il Var. Lo ha fatto dopo avere vinto 2-0 contro l’Huddersfield, quindi fuori dal suo brodo di coltura preferito, quello della polemica dopo una sconfitta (secondo lui a prescindere quasi sempre ingiusta). Allo United è stato annullato un gol regolare per fuorigioco: l’immagine utilizzata dagli addetti alla Var review, e circolata sui media, evidenzia che i due arbitri supplementari devono avere un ottimo fornitore di brandy. Per tirare una riga così storta su un fermo immagine bisogna essere molto ubriachi. Se la tecnologia è questa, comprese le interpretazioni totalmente soggettive degli arbitri su cosa rivedere e cosa no, e gli allucinanti due minuti di tempo che dopo ogni gol devono passare per capire se si è esultato per niente oppure no, meglio i vecchi arbitri venduti che non avevano bisogno della tecnologia per coprire le loro miserie.
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Miserie dalle quali vedo che le due milanesi non riescono più a uscire da anni. Se non sono sportive (come l’Inter che ormai come una serie tv ripetitiva ogni anno illude fino a dicembre e poi crolla) sono societarie: leggo da settimane sui giornali italiani grandi inchieste sul fatto che il Milan sarebbe stato venduto da Berlusconi a una manica di truffatori (ieri il Corriere diceva che le azioni della società del nuovo proprietario andranno all’asta per ripagare le banche). Non so nulla di finanza e non sopporto i cinesi. Vedo però che in Italia c’è la campagna elettorale, e che il Milan ha ricominciato a vincere. Più sfigati di così, solo i cugini nerazzurri dell’Inter.