Le vacanze del calciofilo ai tempi del calciomercato secondo Malagò
Dal prossimo anno le trattative per la compravendita dei giocatori finiranno il 18 agosto. Una buona scelta che però modificherà le abitudini degli appassionati. Parla Alessandro Bonan
Nel calcio moderno prima delle grandi partite, prima delle esaltazioni da vittoria o delle delusioni da sconfitta, prima dei traguardi raggiunti o delle occasioni perdute, c'è il tempo dell'illusione, quei due mesi dove tutto sembra possibile. L'estate del calciofilo è essenzialmente questa, un susseguirsi di nomi a cui ogni tanto corrispondono anche volti e movenze, un vociare continuo fatto di trattative, arrivi e saluti. Il calciomercato è la grande occupazione del tifoso lontano dagli stadi, disteso su uno sdraino al mare, oppure in città semivuote a occupare il tempo lavorativo, solitamente blando, perché "è un grande racconto nel quale è presente un po' tutto: il giallo, la bugia, la verità, la passione, il pensiero che basta poco per cambiare, in meglio, il futuro", dice al Foglio Alessandro Bonan, giornalista sportiva di Sky sport, autore della rubrica "Il campionario di Bonanza" su queste colonne e conduttore, assieme a Gianluca Di Marzio e Valerio Spinella, di Calciomercato - L'originale. E' stato così sempre, soprattutto dalla sentenza Bosman in poi, quando i giocatori hanno iniziato a cambiar squadra a centinaia, eliminando quasi completamente le lunghe litanie di formazioni molto spesso uguali per interi lustri. Lo sarà anche quest'anno, ma in formato ridotto, concentrato e con una scadenza insolita: il 18 agosto. Lo ha annunciato lunedì il presidente del Coni e attuale commissario della Lega di Serie A, Giovanni Malagò: "Il mercato subirà delle modifiche: il 18 agosto finirà il mercato estivo. A gennaio la stessa cosa, il mercato finirà il 19, ossia il giorno prima l’inizio dei campionati".
La decisione di Malagò ha avuto il merito di destabilizzare i calciofili di tutta Italia, di far sorgere alcune domande. La prima, la più immediata, suona così: e ora? che cosa faremo in vacanza?
"E ora tocca organizzarsi meglio, contattare agenzie di viaggi, studiare nuove mete, anche lontane da connessioni a internet o edicole, visto che non servono. Oppure anticipare le ferie", scherza Bonan. "Rimangono comunque due mesi e mezzo, dai primi di giugno sino al 18 agosto per seguire le trattative. Anzi, riforma per riforma, fosse per me l'avrei interrotto ancora prima, alla fine di luglio, così almeno noi avevamo due settimane buone per stare in vacanza". E anche quest'anno, almeno per i giornalisti, nessuna attesa del campionato in spiaggia, nessun brindisi marino, ma vista la data, "qualche bicchiere di Amaro 18 Isolabella per dimenticare di non essere davvero in un'isola bella". Una data che in ogni caso sembra essere stata scelta apposta per dare una mano ai titolisti, dato che trentuno non si accosta a nulla, ma diciotto "fa rima con un sacco di parole: botto, sotto, ghiotto".
Se i tifosi sono spiazziati e i titolisti contenti, Malagò è convinto che questo sia un "bel segnale, anche culturale".
Se sarà davvero un segnale culturale lo si vedrà con il tempo, sicuramente è una scelta positiva, perché finalmente si inizierà la stagione con squadre al completo, magari raffazzonate all'ultimo, ma che quanto meno non saranno stravolte nel corso delle prime partite, come qualche volta è accaduto.
Ne sono convinti i tifosi che finalmente non vedranno "formazioni improvvisate che buttano punti a inizio stagione", scriveva lunedì un gruppo di ultras del Genoa, ne è convinto pure Bonan: "Quella fase di accavallamento tra la conclusione del periodo delle trattative e l'inizio delle partite era una distrazione soprattutto per i giocatori, un periodo che non permetteva agli atleti attorno ai quali circolavano voci di mercato di esprimersi al meglio. Si pensi a quanto capitato questo gennaio a Edin Dzeko: i tifosi della Roma erano di fronte a un ragazzo disorientato e questo disorientamento si ripercuoteva anche nel terreno di gioco. La decisione di interrompere le trattative prima dell'inizio dei campionati, soprattutto se sarà estesa a tutta Europa, permetterà sin da subito di avere giocatori concentrati al cento per cento sulla stagione calcistica".
E se questo è un bene per calcio e per i tifosi, paradossalmente potrebbe essere un problema per le donne. "L'anno scorso, durante la trasmissione che conduco, avevamo lanciato un sondaggio e sorprendentemente avevamo scoperto che la maggioranza delle fidanzate dei calciofili ci guardavano assieme al proprio compagno. Al di là del programma, la cosa buona del calciomercato agostano era quella di liberare le donne dalla presenza ingombrante dell'appassionato di calcio vacanziero. Sotto questo punto di vista forse la decisione di Malagò non è stata azzeccata". Si dovranno confrontare le statistiche sulle separazioni per capire se davvero il calciomercato era utile per la vita di coppia. Per la qualità della stagione calcistica invece non sembrano esserci particolari controindicazioni.