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Francia campione del mondo in una finale per una volta divertente

Giovanni Battistuzzi

Sei gol per salutare Russia 2018. Vincono i transalpini di contropiede e poco male se i puristi della tattica si lamenteranno. Intanto Deschamps alza la Coppa del mondo, nonostante l'incombente presenza di Zidane

Se è vero (è vero?) che la migliore difesa è l’attacco, è altrettanto vero che i migliori difensori non sono certamente gli attaccanti. Ne sa qualcosa la Croazia. Lo ha imparato, suo malgrado, nel corso della finale dei Mondiali di Russia 2018 contro la Francia. Prima Mario Mandzukic inzucca direttamente nella propria porta tentando di difenderla dalla punizione di Antoine Griezmann, poi Ivan Perisic tocca con la mano in area di rigore, dando la possibilità allo stesso esterno d’attacco francese di trasformare dagli undici metri, vanificando così il suo gol del momentaneo 1-1.

 

Se è vero che la miglior difesa è l’attacco, è altrettanto vero che la peggior difesa è la difesa. Lo dimostrano il gol del 3-1 di Paul Pogba, con i galletti che fanno quello che vogliono in area croata; lo dimostra il gol del 4-1 di Kylian Mbappé, con il purosangue francese libero di tirare come sa tra avversari fermi e demotivati; lo rende evidente il gol del 4-2 di Mario Mandzukic che sfrutta il “vai col liscio” di gialappassiana memoria del portiere Hugo Lloris. Sei gol in una finale è roba da calcio di una volta, nemmeno fossimo in uno speciale di una fantomatica pagina Facebook “Mondiale, operazione nostalgia”.

 

D’altra parte il copione della partita è figlio del risultato sbloccato al diciannovesimo minuto: una finale bella, spettacolare, che fa storcere il naso ai puristi della tattica, ma tant’è, se ne può fare a meno per una volta, se ci si diverte. La Croazia fa girare la palla, attacca, cerca di creare gioco. La Francia sgomma, accelera, ribalta il campo con la velocità dei suoi giovani e l’intelligenza di un attaccante, Olivier Giroud, che magari non va in copertina sulle riviste sportive, ma che sa come pochi aprire spazi per i compagni.

 

L’epilogo di questa Coppa del Mondo di non grande spettacolo è il modo migliore per dimenticare questa Coppa del Mondo di non grande spettacolo. Soprattutto per noi italiani spettatori disinteressati ma davanti la televisione, perché è comunque calcio e vale la pena vederlo. Indipendentemente da come è andata a finire, dalla vittoria dei cugini antipatici, quei francesi contro i quali, in molti bar e salotti, si è gufato senza nemmeno troppo nasconderlo. Ha vinto la giovane Francia contro la navigata Croazia. Ha vinto ancora la Francia e peccato che le favole nel calcio, non sempre vanno a finire bene. Anche perché, sarà stata anche la prima finale della sua storia, ma la Croazia favola non era. Perché considerare favola una squadra con in campo gente come Luka Modric, Ivan Perisic, Mario Mandzukic, Ivan Rakitic e compagnia, vuol dire sminuire altre storie fatte di giocatori sconosciuti e idee geniali. Ha vinto la Francia e va bene così, si stapperà Champagne in onore di Didier Deschamps, quello che in Russia doveva preparare la squadra per il prossimo Mondiale all’eroe nazionale Zinedine Zidane e che invece la Coppa del Mondo l’ha alzata.

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