Ronaldo meritava il rosso per la sceneggiata infantile fatta dopo un'espulsione ridicola
La tiratina di capelli a Murillo poteva essere risolta con una minaccia severa fatta a quattr’occhi con il giocatore. Quello che è successo conferma l'inutilità dell'arbitro d'area e l'utilità del Var
L’unico motivo che potrebbe giustificare l’espulsione di Cristiano Ronaldo è la sceneggiata ridicola e infantile che ha fatto appena il mediocrissimo arbitro tedesco Felix Brych (Collina gli ha pure dato una finale di Champions League e nessuno al mondo ha capito il motivo) gli ha sventolato il cartellino rosso per una tiratina di capelli a Murillo che il buon senso invita a risolvere con una minaccia severa fatta a quattr’occhi con il giocatore. Una cosa del tipo: “Fallo ancora e ti butto fuori con un calcio in quel posto”.
Succede ovunque. Gli osservatori arbitrali italiani (cioè i migliori al mondo visto che la scuola italiana è la migliore al mondo) raccomandano sempre, appena il quindicenne inizia a fischiare su un campetto di periferia, di usare la testa. Non è sventolando cartellini di qua e di là che si tiene in pugno una partita. Il danno, più che Brych, l’ha fatto il compare Fritz, arbitro d’area. Tanto per confermare quanto inutile sia stata l’invenzione degli omini messi a novanta dietro le porte a controllare l’area. Hanno fatto più danni che altro, mettendo sovente in difficoltà l’arbitro centrale, intimorito dalla presenza del collega che in teoria dovrebbe vedere meglio quel che accade nella zona di sua competenza, e quindi portato semplicemente a non decidere.
Il Var, bene o male, aveva risolto questi problemi. Ieri sarebbe bastato che Brych fosse andato al monitor: avrebbe capito in due secondi che il gesto (comunque inopportuno) del portoghese sarebbe stato degno di ammonizione e richiamo severo. Ma l’Uefa ha deciso che il Var in Champions non si usa, perché il suo presidente (uno sloveno) ha dei dubbi. Legittimi, ci mancherebbe. Ma basterebbe applicare il protocollo visto in Russia dove lo strumento ha funzionato bene. Senza lungaggini, tensioni o pantomime varie.