Dove la pallamano è una cosa seria
L'Europeo femminile in Francia e l’entusiasmo per uno sport snobbato in Italia
Da noi è al massimo uno sport strambo usato per riempire ore di educazione fisica a scuola. Altrove la sufficienza con cui trattiamo la pallamano sarebbe derisa. Non serve andare lontano, basta oltrepassare le Alpi, raggiungere Nantes e guardare cosa succede nel palazzetto di Beaulieu, dove ogni domenica circa cinquemila persone riempiono la struttura per supportare la squadra maschile o quella femminile. O raggiungere Metz e Strasburgo per ascoltare le lamentele di tifosi che chiedono strutture più grandi, quasi da basket americano. D’altra parte la pallamano in Francia è il terzo sport di squadra per numero di iscritti, le partite delle Nazionali o quelle di cartello si trovano sulle prime pagine dei giornali.
Allison Pineau (foto tratta dalla pagina Facebook dell'EHF Euro)
Ora che gli Europei femminili si giocano lì (finale il 16 dicembre all'AccorHotels Arena di Parigi) Oltralpe si assiste al classico affetto da Nazionale, simile al nostro quando giocava l’Italia del volley femminile. La differenza è che se Paola Egonu e compagne sono state una sbandata passeggera, le “veterane” Camille Ayglon-Saurina e Siraba Dembele e la “rampante” Orlane Kanor, sono da anni entrate nelle classifiche delle donne più conosciute di Francia. E in alcuni casi, come per il portiere transalpino Cléopâtre Darleux, tra le donne più desiderate d’Oltralpe. E anche se il debutto è andato male, se la Russia ha battuto le campionesse del mondo in carica, poco male: “Noi siamo francesi e voi siete le nostre regine”, cantavano dagli spalti del palazzetto colmo di gente.
Sono andate meglio la seconda e la terza partita. Il 30-21 contro la Slovenia e il 25-20 contro il Montenegrohanno ridato fiducia alle transalpine guidate da Olivier Krumbholz, non hanno fatto cambiare i cori: “Noi siamo francesi e voi siete le nostre regine”.
Il Foglio sportivo - In corpore sano