Perché Juventus-Roma, a Roma, è ancora "Er go' de Turone"
Il gol annullato al difensore giallorosso nella sfida scudetto del 10 maggio 1981 e quel tormentone che è ancora d'attualità (almeno al cinema e alla televisione)
Era il 10 maggio 1981, il minuto settantadue, quando a Torino, allo stadio Comunale Bruno Conti dalla trequarti calcia di sinistro verso il centro dell'area di rigore. Juventus - Roma è sullo 0-0, l'attaccante giallorosso Roberto Pruzzo a centro area anticipa Cesare Prandelli. Il colpo di testa è un appoggio lì dove ci sono due compagni pronti a ricevere. Il più lesto ad avventarsi sul pallone è uno che di solito i gol non li fa, li evita: Maurizio "Ramon" Turone. Il difensore colpisce il pallone di testa, il portiere bianconero Stefano Tacconi è preso controtempo e la palla finisce in rete. L'arbitro Paolo Bergamo convalida, ma il guardalinee, il signor Sancini di Bologna, alza la bandierina. Fuorigioco e gol annullato.
Da allora Juventus - Roma sarà, almeno per il popolo romanista, la partita der go' de Turone. E "er go' de Turone" diventerà un tormentone in molti film comici italiani (e pure un libro). Uno degli ultimi è quello messo in scena nella serie tv Boris che vede come ospite (non di parte) Sergio Brio, che però quella partita non la giocò a causa di una distorsione al ginocchio sinistro rimediata mesi prima durante un allenamento.
Cos'è rimasto del Juventus - Roma 1981
Per i tifosi della Roma “er go' de Turone” è diventato un simbolo: quello del potere delle squadre del nord, in particolare quello della Juventus, rispetto a quelle del centro e del sud. Per la Torino bianconera quel gol era semplicemente da annullare. Per la moviola, quel gol ancora non si sa se era regolare oppure no. Per l'arbitro di allora, Paolo Bergamo, quello "fu l’incontro più difficile della mia carriera di arbitro, ma non per via del gol annullato a Turone. Quel faccia a faccia tra Juve e Roma fu durissimo, una tensione enorme, i giocatori si producevano in contrasti feroci".