Chi è Sunil Chhetri, il bomber indiano che è meglio di Messi
L'attaccante dell'India è il secondo più prolifico marcatore in attività con la maglia di una nazionale. Più di lui ha segnato solo Cristiano Ronaldo, ma per giocare in Europa non basta
Dura la vita se sei Sunil Chhetri, il bomber della nazionale indiana che ha fatto più gol di Messi con la maglia della sua nazionale ma che in Europa nessuno ha mai voluto. Non è uno scherzo, ma la pura realtà dei numeri rafforzati dalla doppietta che il calciatore ha messo a segno nei giorni scorsi contro la Thailandia, in Asian Cup. Due reti che gli hanno permesso di raggiungere quota 67 gol in nazionale, staccando la Pulce ferma a 65 nella speciale classifica dei marcatori ancora in attività, e mettendosi negli specchietti di Cristiano Ronaldo, là davanti con 85 gol. Forse il portoghese resta irraggiungibile, ma all’attaccante indiano, un anno più anziano del talento lusitano, ogni partita con la divisa della sua nazionale sembra portare bene, con una media di 0,63 gol a partita.
La periferia del calcio regala sempre storie piene di fascino. E ricche di gol, come lo stesso Messi sa bene. Nel 2012, quando la stella del Barça batté il record di reti in un anno solare stabilito da Gerd Muller (91 contro 85), dall’Africa qualcuno rivendicò: in realtà il primato spetterebbe allo zambiano Godfrey Chitalu, soprannominato “Ucar” perché inesauribile come una pila e come i 106 gol siglati nell’anno solare 1972. Il presunto primatista era morto ormai da anni, coinvolto nella Superga del calcio africano del 1993, quando l’aereo della sua nazionale (di cui era diventato allenatore) si inabissò nelle acque del Gabon portandosi dietro 30 tra calciatori, dirigenti e membri dell’equipaggio. La Fifa valutò la richiesta, salvò poi liquidarla in breve e non dando il giusto riconoscimento a “Ucar”.
I numeri di Sunil Chetai sono invece tutti veri. Partono da una gara storica, Pakistan-India del 2005, primo scontro calcistico tra le due nazioni vicine di casa: entrò in campo dalla panchina e mise la sua firma all’1-1 finale. Di partite con la divisa delle Tigri Blu (se non sapevate di che colore è la maglia dell’India…) ne ha poi giocate 105, piene di gol contro avversarie di ogni “taglia”, dai colossi Corea e Giappone ai pesci piccoli Tagikistan e Nepal (tripletta contro entrambe). Ricchissima di soddisfazioni anche la sua carriera a livello di club: in India lo chiamano “Captain Fantastic” ed è considerato un idolo, è stato eletto 5 volte calciatore dell’anno e la federazione asiatica lo ha nominato “Asian Icon”. Ha fatto gol giocando per Mohun Bagan, Jct, East Bengal, Dempo, Chirag United, Bengaluru, Mumbai City…
E l’Europa? Sunil l’ha conosciuta solo come delusione. Quella di non riuscire mai a trovare una squadra che si fidasse dei suoi numeri e volesse dargli una chance. Ci ha provato lo Sporting Lisbona, ma lo lasciò nella squadra B con cui giocò solo 3 gare. Altri provini lo portarono ai Glasgow Rangers e al Coventry, dove però non strappò alcun contratto, mentre si vociferò che Celtic e Leeds stavano pensando a lui. In America ebbe un’opportunità con i Kansas City Wizards, ma scese in campo solo in un’amichevole contro il Manchester United, nel luglio 2010. Tornò in patria e lì rimase, girò da una squadra all’altra battendo sempre il suo ritmo, fatto di grandi giocate e tanti gol. Forse, a sto punto, meglio inseguire record e popolarità dalla periferia del calcio, là dove gli incompresi sanno diventare grandi storie. Come quella di uno zambiano che aveva più energia di una pila e segnava gol a raffica, prima che il mare lo inghiottì.