Il calciomercato è l'oro del Napoli
Aurelio de Laurentiis ha festeggiato dieci anni in serie A alla guida dei partenopei. 114 milioni di euro di utili, ma un salto di qualità che non è mai arrivato nonostante gli investimenti
Da Lavezzi–Zalayeta–Sosa a Insigne–Milik–Mertens, passando per Cavani e Higuain, con Marek Hamsik unico punto d’unione (cinesi permettendo). In mezzo, soprattutto, la crescita di una società anche a livello economico, seppur il salto di qualità non sia mai definitivamente riuscito. Il bilancio 2017/2018 del Napoli è quello del decimo anno da quando il club di Aurelio De Laurentiis è tornato in serie A: dieci anni (e undici esercizi) in cui la squadra ha poco più che raddoppiato il suo fatturato, riuscendo spesso a far quadrare i conti grazie al calciomercato. Al termine della prima stagione nella massima serie dopo il fallimento e la ripartenza dalla serie C, infatti, la società partenopea aveva un fatturato (escluse le cessioni) pari a circa 87,2 milioni di euro. Dieci anni dopo, i ricavi nel 2018 hanno toccato quota 182,8 milioni euro, con una crescita del 109,7 per cento rispetto al 2007/2008. Numeri spinti soprattutto dalla crescita dei diritti tv (da 43,1 a 118,7 milioni), mentre i proventi commerciali sono passati da 18,5 a 30,6 milioni (+65 per cento) e i ricavi da stadio sono cresciuti di poco più di 4 milioni (da 14,9 a 19,0 milioni, +28 per cento). La volontà di investire per rinforzare la rosa non è mancata, nonostante un fatturato che come abbiamo visto si è sviluppato soprattutto grazie alle televisioni. I costi per la squadra (compensi e ammortamenti) sono quasi triplicati raggiungendo quota 156,6 milioni nel 2017/2018 (+198 per cento rispetto ai 52,5 milioni del 2007/2008). A fare le fortune del Napoli dal punto di vista economico è stato spesso il calciomercato, che ha portato nelle casse della società quasi 290 milioni in plusvalenze con un’impennata dal 2014 in poi (227 milioni in 5 esercizi).
Affari che hanno anche permesso di chiudere l’esercizio in attivo in ben otto occasioni, con un utile complessivo di oltre 114 milioni di euro. Numeri rari nel calcio moderno, considerando inoltre che il Napoli si avvia a chiudere il quarto campionato di fila sul podio in Italia. A mancare però è stato il salto di qualità dal punto di vista commerciale e delle strutture. Basti pensare che i partenopei, pur chiudendo secondi in classifica, nella passata stagione hanno avuto il quarto fatturato in serie A dopo Juventus, Inter, Roma e Milan. Quasi un paradosso, ma ora tocca anche a De Laurentiis provare a colmare il gap.
Il Foglio sportivo