Le redazioni depresse e l'arbitro più sexy del mondo
La pausa di campionato genera mostri. Non aprite i social dei calciatori e le homepage dei giornali sportivi
La pausa per le Nazionali genera mostri, e non lo scopriamo certamente adesso. I primi mostri sono proprio le Nazionali, impegnate – almeno in Europa – nella prima giornata di qualificazioni per l’Europeo itinerante del 2020, quello che si aprirà a Roma e si chiuderà – ad maiora! – a Wembley. Infortuni semipilotati dalle società per far tornare a casa i campioni necessari al finale di stagione senza che si rompano giocando contro i difensori delle Far Oer. Partite improbabili come Cipro-San Marino (comunque più eccitanti di certe sfide della Ligue 1). Commissari tecnici che promettono grandi imprese e tra qualche mese verranno cacciati dopo una sconfitta contro Gibilterra. Poi ci sono gli altri mostri, i calciatori non convocati in Nazionale che vanno in vacanza solo per battere il record stagionale di tamarraggine e ce lo devono per forza fare sapere sui social network. Se ti danno tanto fastidio non seguirli, direte voi. Giusto, dico io (ma anche “fatevi i cazzi vostri”), però dovendo dare una parvenza di serietà al mio mestiere – non passo il tempo a bere brandy, nonostante le apparenze – devo tenermi aggiornato su quello che fanno i calciatori. E se anche non li seguissi non potrei comunque evitarli – e qui arriviamo al terzo mostro – dato che i siti di notizie sportive non fanno altro che riprendere gli account Instagram, Facebook e Twitter di giocatori, allenatori, società e federazioni. Abbiamo visto ovunque il video di Messi paragonato a dieci grandi della storia argentina, ci siamo commossi per la sensibilità dell’arbitro Pieri, che all’esordio di Aquilani gli promise che non avrebbe fischiato la fine della partita fino a che lui non avesse toccato palla, ci siamo chiesti se le foto in bianconero sul profilo Instagram di Icardi fossero un richiamo alla Juventus e prima di morire di noia abbiamo letto che Radja Nainggolan è pronto a tornare a dare finalmente il suo contributo decisivo all’Inter. Per la quarta volta quest’anno. Nei giorni delle pause per le Nazionali le redazioni dei quotidiani sportivi si trasformano in nonluoghi, zone depresse in cui anche la vita di Rolando Bianchi dopo il calcio (“Tv, vini e cavalli”) diventa qualcosa di notiziabile. Per fortuna ci pensano i paesi più avanzati a darci qualcosa di cui parlare: mentre l’Europa si divideva sul pacco di Cristiano Ronaldo manco fosse il deal sulla Brexit, il difensore di una squadra turca di quarta categoria si è direttamente tirato giù pantaloncini e mutande mostrando il suo narghilè ai tifosi avversari. Maxi squalifica in arrivo, scriveva il Sun. Lo spero per lui, non credo possa permettersi i 20.000 euro di multa chiesti a Simeone e CR7.
Per capire la disperazione delle redazioni online dei giornali sportivi basta un nome: Karolina Bojar. La “studentessa-arbitro più sexy del mondo” campeggiava ieri sulle homepage di Tuttosport e Corriere dello Sport: vent’anni, iscritta a giurisprudenza e con la passione per la direzione delle partite di calcio (e giù di gallery con: lei vestita da arbitro, lei seminuda, lei con la bandierina in mano, lei scosciata, eccetera).
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Incredibile, perché nelle stesse gallery di marzo 2018 Karolina aveva 21 anni ma la stessa passione per fischietti e cartellini. Nel 2017, invece, gli anni erano di nuovo 20, le gallery le stesse. Durante la pausa primaverile del 2020 speriamo si sia laureata in Giurisprudenza, ma continui a essere “l’arbitro più sexy del mondo”. Non vorrete mica che le redazioni web facciano la fatica di cercare qualche altra bella figa?