La surreale estate del Newcastle United
A meno di un mese dall'avvio della Premier League i Magpies sono ancora senza allenatore e con un presidente che vuole vendere la squadra
Foto di Giorgio Coluccia
Foto di Giorgio Coluccia
Foto di Giorgio Coluccia
Manca meno di un mese al debutto in Premier League, ma non c’è ancora traccia di un allenatore. E nemmeno di un acquisto sul mercato. L’estate del Newcastle United è inverosimile, non fosse altro perché l’8 agosto chiude la finestra dedicata ai trasferimenti e solo tre giorni dopo inizia inizia il campionato, con la sfida casalinga contro l’Arsenal. Eppure tutto è immobile, facendo già prefigurare foschi scenari tra i tifosi, che temono la terza retrocessione in un decennio. Rafa Benitez deve aver preavvertito i venti di burrasca, a fine giugno ha scelto di non rinnovare il contratto, stanco di un progetto mai esistito e dell’impossibilità di incidere in modo concreto sul gruppo che avrebbe voluto. Per 13 milioni di euro all’anno si è sistemato presso la corte dorata dei cinesi del Dalian Yifang, ritrovando Marek Hamsik e portandosi via uno dei pezzi pregiati dalle macerie bianconere, ossia l’attaccante Salomon Rondon. Ha detto addio anche Ayoze Perez, che il Leicester si è portato a casa togliendo l’ennesimo punto di riferimento offensivo.
Di nuovi innesti neanche a parlarne, anche perché la caccia al nuovo allenatore sembra una telenovela. La squadra è stata costretta a volare a Nanchino, per disputare l’Asia Trophy, senza una guida tecnica definitiva, mentre in Inghilterra i dirigenti stanno disperatamente cercando di chiudere un accordo dopo aver incassato i no di Allardyce, Gerrard, Vieira e Roberto Martinez. Si è parlato anche di Gattuso e addirittura Mourinho, in realtà mai contattati, però nelle ultime ore il cerchio sta stringendo attorno a un ripiego come Steve Bruce. Che tra l’altro sta allenando lo Sheffield Wednesday dallo scorso gennaio e per liberarlo servono almeno 5 milioni di sterline. Si tratta, il tempo corre, le nubi si addensano.
"La ricerca continua, ma siamo davvero così disperati?" si chiedono gli sconsolati tifosi dei Magpies attraverso la popolare fanzine The Mag, che ospita tutta la frustrazione e la rabbia della piazza verso l’inviso proprietario Mike Ashley. Dal suo arrivo nel 2007, il Newcastle è retrocesso già due volte e continua a disputare stagioni fin troppo anonime per le ambizioni di una piazza sempre più nostalgica. I bianconeri agli inizi degli anni Duemila avevano un posto prenotato in Champions League o in Coppa Uefa, sempre tenendo conto che l’ultimo vero trofeo vinto sulle rive del Tyne risale alla Fa Cup del 1955. Quasi 65 anni fa.
"Sono già diversi mesi che Ashley ha messo il club in vendita, ma chiede troppi soldi", afferma Jamie Smith, una delle firme di The Mag. "Tiene in ostaggio il Newcastle e i tifosi hanno deciso di boicottarlo finché non se ne andrà. C’è stata una campagna per non rinnovare gli abbonamenti e anche le vendite presso gli shop ufficiali sono crollate perché viene visto come un modo per finanziare la proprietà". Per scimmiottarlo lo chiamano “Cash-ley”: i tanti soldi ottenuti da un campionato ricco come la Premier, i mancati rinforzi sul mercato e i risultati deludenti hanno fatto del proprietario l’usurpatore per eccellenza. "Questa stagione sarà l’ennesima agonia" sottolinea Mick, altro tifoso rassegnato. "Si prevedono tanti spazi vuoti a St. James’ Park. Ed è un peccato perché con una nuova proprietà il Newcastle potrebbe ripartire e ritrovare il vecchio entusiasmo. La scelta di Bruce sarebbe la soluzione sbagliata, ha sempre allenato squadre di seconda o terza fascia, noi non vogliamo ridimensionarci per sempre".
Il possibile nuovo tecnico è nato a Corbridge, alle porte di Newcastle, ma qui i geordie che infiammano la piazza sono ben altri. Gente come Bobby Robson, “Gazza” Gascoigne e Alan Shearer. Sembra un’altra epoca, sembrano lontanissimi.