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Mauro Icardì già stimola la grandeur di Parigi (e per lui è meglio che una messa)

Mauro Zanon

Molta incertezza su come verrà gestita Wanda Nara, già soprannominata “l’argentine déchaînée”: l’incontenibile argentina

Parigi. Farà meglio di Carlos Bianchi, assicurano i parigini con l’abituale propensione alla dismisura, meglio del Goleador di Buenos Aires, che alla fine degli anni Settanta si era presentato al Paris Saint-Germain con trentasette gol in trentotto partite, pichichi (miglior marcatore) della Ligue 1 e “meilleur joueur du championnat”. Mauro Icardi è il sedicesimo calciatore argentino nella storia del Psg, è il colpo di mercato che nessuno si aspettava a Parigi, nemmeno Thomas Tuchel, probabilmente, troppo impegnato a insegnare la disciplina tedesca ai suoi bad boys latini. Ma eccolo qui Icardi, anzi già Icardì, a dare un tocco in più di magia a un attacco già stellare con Mbappé, Cavani, Di Maria e soprattutto Neymar, il bizzoso “O Ney” che voleva tornarsene a Barcellona dai suoi amici Messi e Sanchez, ma dovrà aspettare almeno un anno prima di esaudire il suo sogno. Qui, in realtà, stavano aspettando un altro argentino, Paulo Dybala, triste y solitario nella panchina della Juventus, scavalcato dal redivivo Higuain e vampirizzato dal talento di Cristiano Ronaldo. Ma Icardi non è stata una seconda scelta, anzi, era il centravanti tutto testa e concretezza che mancava come l’ossigeno a questo frivolo e vanitoso Psg, capace di vincere e stravincere in un campionato di livello medio-basso come la Ligue 1, ma di fallire rovinosamente quando si è trovato nella corte dei grandi, la Champions League. Il merito, sottolineano a Parigi, è tutto di Leonardo, il direttore sportivo del Psg, che ha convinto il patron, Nasser al-Khelaïfi, a fare un ultimo sforzo per trasformare un mercato pallido e insufficiente in un mercato degno di una squadra che aspira alla grandeur anche in Europa.

 

“Tieni Neymar, e prendi Icardi e Navas (portiere del Real Madrid, ndr). Il mercato del Psg, ora, è di un altro spessore. Leonardo non è Antero”, ha commentato Nabil Djellit, giornalista di France Football, lanciando una frecciata all’ex ds portoghese della squadra parigina. Icardi arriva a sette anni dallo sbarco sulla Senna del connazionale Ezequiel Lavezzi, che a Parigi conosceva meglio le discoteche che i campi di allenamento. Arriva, a 26 anni, con tanta voglia di riscatto, dopo otto mesi di litigi, autoesclusioni, musi lunghi e azioni legali contro la squadra che lo ha fatto diventare grande, l’Inter. Tornerà a sorridere? E’ quello che spera il suo entourage, a partire da Wanda, moglie e agente di Maurito, che forse, fino alla fine, sperava di mandarlo a Torino, sponda juventina. Era stato il Monaco, tra le squadre della Ligue 1, a bussare per primo alla porta dell’Inter. L’offerta era favolosa – 65 milioni di euro cash all’Inter e 12 milioni a stagione più 2 di bonus per Icardi – e tutti erano d’accordo, anche perché Milano, l’amata Milano, non sarebbe stata lontana. Ma il Principato non faceva sognare l’ex attaccante nerazzurro, non poter giocare la Champions era una rinuncia troppo grande per uno che la conosce da appena un anno, e che al suo esordio, lo scorso anno con il Tottenham, aveva fatto impazzire San Siro con un gol al volo da fuori area. Parigi, invece, è sempre Parigi, e non si poteva certo dire di no.

 

“Gran colpo del Psg con l’arrivo di Mauro Icardi. Parigi ha finalmente compensato la partenza di Véronique Rabiot con l’arrivo di Wanda”, ha twittato ironicamente Giovanni Castaldi, opinionista sportivo di Rtl France, in riferimento alla madre e agente di Adrien Rabiot, capricciosa tanto quanto la moglie di Maurito. “Bel colpo del Psg. Ma ho due domande. Come verrà gestito e soprattutto come verrà gestita Wanda, la sua ingombrante moglie e agente? E che ne sarà di Cavani?”, ha cinguettato Pierre Menès, opinionista sportivo di Canal Plus. Per la seconda domanda, hanno tutti una risposta netta: l’arrivo di Icardi, in prestito oneroso con diritto di riscatto, anticipa la partenza di Cavani nel 2020, e l’attaccante uruguaiano, quest’anno, farà il suo vice. Per la prima, invece, c’è molta più incertezza, soprattutto su Wanda. Qui, l’hanno già soprannominata “l’argentine déchaînée”: l’incontenibile argentina.

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