Il verso della scimmia spiegato a Lukaku
I tifosi nerazzurri in una lettera aperta hanno illustrato all'attaccante, e a tutti questi stranieri che non si fanno i fatti loro su Twitter, le basi teoretico-filosofiche degli ululati razzisti
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Dopo un’estate come quella che abbiamo passato, era abbastanza prevedibile che anche il mondo del calcio e del tifo precipitassero immediatamente nella surrealtà, senza nemmeno aspettare la pausa per la nazionale.
Inutile riassumere, visto che tutti hanno già detto di tutto sulla vicenda Lukaku; anche se, almeno nelle prime ore, la cosa è stata sottolineata quasi solo dall’estero. E del resto ce la siamo cercata: se prendi un nazionale belga, per di più proveniente non dallo Zulte Waregem, ma dal Manchester United, ossia la squadra con più tifosi al mondo, poi finisce che anche quando va a giocare in un campionato minore la gente guarda le sue partite in televisione. E all’estero – ma sarà un complotto dei poteri forti – hanno questa bizzarra inclinazione ad indignarsi e incazzarsi se qualcuno fa il verso della scimmia ai giocatori di colore. E s’è incazzato anche Lukaku, che dopo aver segnato ha incenerito la curva del Cagliari con un’occhiataccia. E – incredibile – s’è incazzato pure Skriniar, che pure è bianco e slovacco.
Noi, noi italiani, invece no, noi voliamo alto e non ce la prendiamo, anzi.
Intanto perché bisogna prima analizzare bene le cose, che poi magari l’audio inganna, non si sa mai, e quindi potrebbe avere ragione la Gazzetta dello Sport, quando si spinge oltre, rispetto ai soliti “ma… se… però… erano pochi… si sentiva male… forse facevano ciuff-ciuff come il treno…”, e fa una spettacolare inversione di causa ed effetto, scrivendo di “esultanza un po’ provocatoria [di Lukaku]” e di “risposta della curva con qualche buu isolato” (forse c’è un problema di audio ritardato?).
Le parole definitive, comunque, sono arrivate dalla curva dell’Inter, che in una lettera aperta (in italiano e in inglese!) ha illustrato al suo nuovo giocatore, e a tutti questi stranieri che non si fanno i fatti loro su Twitter, le basi teoretico-filosofiche del verso della scimmia nei nostri stadi: “Devi capire che l’Italia non è come molti altri paesi europei dove il razzismo è un VERO problema. Capiamo che ciò è quello che possa esserti sembrato ma non è così. In Italia usiamo certi “modi” solo per ‘aiutare la squadra’ e cercare di rendere nervosi gli avversari non per razzismo ma per farli sbagliare. […]. Ti preghiamo di vivere questo atteggiamento dei tifosi italiani come una forma di rispetto per il fatto che temono i gol che potresti fargli non perché ti odiano o son razzisti”.
Quindi, caro Lukaku, stai sereno: non sei più in Inghilterra, dove il razzismo è un VERO problema, per cui se qualcuno ti fa il verso della scimmia si ritrova fuori dallo stadio in cinque secondi. No, adesso sei in Italia, qui il razzismo non c’è, e quando ti fanno il verso della scimmia, per favore, stacce. Che poi, se rispondi, magari qualcuno ti fa il verso della scimmia.