il foglio sportivo
Cosa ci dirà il Gp di Austin
Vettel è partito come prima guida, più volte è stato messo in discussione, ora però vuole recuperare i gradi da capitano. La situazione della Ferrari a tre gare dal termine del Mondiale di Formula 1
Davide Valsecchi (da terzo pilota Lotus F1 ora commentatore Sky Sport per i GP di F1) e Marco Zappa (ex ingegnere Pirelli F1 e ora presidente della Commissione sportiva Automobile Club Milano e manager di giovani piloti) grandi amici e super appassionati di corse, prima di ogni GP di F1, si sentono telefonicamente e si raccontano tutti i retroscena del Circus.
Davide si trova già ad Austin negli Stati Uniti dopo la trasferta del Messico. Tempo soleggiato, ma temperature non altissime, intorno ai 15°. Si è sentito con Marco poco prima dell’inizio del weekend di gara, proprio a cavallo della notte di Halloween. Ascoltiamo le ultime notizie.
M.Z.: Vettel o Leclerc secondo te chi la spunta?
D.V.: guardando gli ultimi GP… il trend di Leclerc non sembra molto incoraggiante. Grandi qualifiche, grande cuore sulla prestazione pura ma, in gara, ha un passo inferiore. Vettel, dal canto suo, ce la sta mettendo tutta per ottenere lo status di prima guida.
M.Z.: Penso che entrambi stiano lottando per ottenere quello status perché hanno davvero compreso di avere fra le mani una macchina super competitiva soprattutto in ottica 2020. In questi GP sembra che lottino con un’extra motivazione in più…
D.V.: Bravissimo, hai davvero centrato il concetto! Ti rendi conto di quanto è fondamentale essere leader in una squadra, soprattutto in Ferrari?
M.Z.: Comprendo che Vettel è partito come prima guida e nel corso dell’anno è stato più volte messo in discussione; ora entro la fine dell’anno vuole recuperare i gradi da capitano e dimostrare che è diventato 4 volte Campione del Mondo non per caso e che la sua esperienza in Ferrari, soprattutto nella gestione della gara, è e sarà fondamentale. Leclerc quest’anno ha già dimostrato il suo valore e talento, ha poco da perdere, ha meno pressione.
D.V.: Ora Leclerc ha 6 punti di vantaggio nei confronti di Vettel. 236 punti contro 230, sarà una bella lotta! Se pensiamo in ottica 2020, la Ferrari, per la lotta per il Mondiale Costruttori, si ritrova forse la coppia di piloti migliori nel complesso, ma per il Mondiale Piloti, dove conta il singolo, per battere un Hamilton così bisogna essere perfetti! Lui è il vero CR7 del Campionato, sta facendo la differenza. Non lo vedi nelle strategie di gara?
M.Z.: Lo vedo eccome. La Ferrari ha una vettura molto competitiva sul giro secco, sulla prestazione pura, ma in gara mi sembra che ‘la coperta sia troppo corta’ e quando non hai un grande passo le strategie diventano ancora più complicate da azzeccare. Siamo tutti bravi a fare gli ingegneri o gli allenatori del lunedì, ma quando non hai una macchina nettamente più performante in gara, tra una strategia vincente e una perdente a volte la linea è molto sottile, talvolta è decisa anche da episodi fortuiti o meno, vedi safety car o virtual safety car. Partire in prima fila è fondamentale come sta facendo la Ferrari, capitalizzare la vittoria in gara passa attraverso anche a condizioni complessive del pacchetto a disposizione. La Mercedes non è immune a errori di strategia (vedi GP di Singapore), ma con una vettura più performante in gara e un Hamilton fuoriclasse si può permettere anche delle scelte azzardate che poi risultano vincenti, con lui si può osare. La scelta delle gomme bianche era davvero un azzardo sulla carta, riuscirle poi a gestire come ha fatto Hamilton… chi lo poteva prevedere?
D.V.: Marcone per farti capire quanto bravo è stato Hamilton prendiamo in considerazione un fuori onda durante un’intervista ai piloti: lontano dai microfoni, Vettel è andato da Hamilton a complimentarsi per come è riuscito a gestire gli pneumatici, gli ha detto: “Tu sei stato magico! Sembra che quelle gomme le hai massaggiate per farle durare così a lungo”. Da pilota ti dico che, fra colleghi, ammettere una cosa del genere vuol dire che effettivamente ha fatto qualcosa di straordinario.
M.Z.: Godiamoci questo Gp di Austin e vediamo questi “uomini straordinari” che spettacolo ci regalano. Proprio oggi c’è stata la conferenza stampa Fia per la nuova era F1 dal 2021 con la proposta dei nuovi regolamenti tecnici e sportivi. Confermato il budget cap di 175 milioni (extra esclusi). Le monoposto avranno ali anteriori semplificate per creare meno turbolenze. Non ci saranno le complicazioni dei bargeboards (ovvero tutti quei deviatori di flusso longitudinali ai lati del corpo vettura). Ci sarà effetto suolo con una particolare struttura del fondo. Ci saranno forme e misure ben definite per alcune aeree. Secondo gli studi dal 2021 la perdita di carico in scia sarà solo del 6 per cento e non del 50 come ora. Cosa ne pensi di queste nuove vetture?
D.V.: mi sembra di ritornare a correre in GP2 (risata) dove tutte le vetture erano uguali. Di certo stanno facendo di tutto per ridurre i costi e questo è solo un bene, però non vorrei che i costruttori venissero troppo limitati nella loro libertà di progettazione e caratterizzazione delle vetture, che si perda un po’ di identità e si disinnamorassero di questa Formula. Esiste già una Indycar con vetture uguali, ora per certi versi anche la Formula E. La Formula 1 ha senso di esistere non in quanto ‘1’ per avere un solo telaio, un solo motore e pneumatici uguali per tutti, ma ‘1’ in senso di unica!
M.Z.: Da ingegnere aggiungo che se togliamo libertà di espressione a questi ‘super ingegneri’ e progettisti davvero non trovo il senso di averli in F1. Non trovo il senso di investire questi grandi capitali per poi essere tutti uniformati. Ne andrebbe di mezzo anche la ricerca e sviluppo in funzione delle auto di serie. Lasciamo almeno un po’ di spazio all’estro e alla genialità in un mondo che è già troppo compassato.
D.V.: Se mi parli di genio e sregolatezza… eccomi qua! Più sregolatezza onestamente… (risata) (risata) (risata)