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Niente Pallone d'Oro quest'anno. Meno male
La Serie A è una gara tra suicidi, Messi non andrà all’Inter. Il calcio senza tifosi ha rotto le palle
La Serie A di quest’anno sembra la storia di una di quelle sette i cui membri aspettano la fine del mondo e a un certo punto iniziano a suicidarsi l’uno dopo l’altro. Diventato da tempo un campionato di livello sudamericano, ma senza garra e caviglie spezzate, quello italiano ricominciato dopo il lockdown è ormai un torneo parrocchiale a tutti gli effetti: centinaia di gol, rigori che piovono in campo come uccelli morti dal cielo dell’Arkansas, errori difensivi da serie minori, giocatori che sembrano in sovrappeso da quanto si muovono male e lenti, partitacce inguardabili.
La Juventus pare non volere vincere il suo nono scudetto di fila (anche se con la scusa dei festeggiamenti qualche giocatore bianconero potrebbe approfittare del caos per fare quello che vorrebbe fare da mesi: menare Sarri), ma ogni volta che perde o pareggia partite imbarazzanti contro squadre improbabili, Lazio, Atalanta e Inter fanno lo stesso. Persino agli allenatori più grintosi piange negli occhi la stranezza di un campionato che non è loro, tutto appare stucchevole come un appello di Beppe Severgnini a usare il buon senso.
Grazie a Dio per una volta i francesi ne hanno fatta una giusta (dopo avere sospeso la Ligue 1, liberandoci di un peso che sarebbe stato insostenibile dopo questi mesi bui): France Football ha annunciato che quest’anno non ci sarà nessuna votazione per assegnare il Pallone d’Oro. Non sapendo che fare, molti hanno cominciato a polemizzare (qualcuno per fortuna a ironizzare), e scommetto la pinta di birra che ho tra le mani che qualche direttore di giornale sportivo si sta già sentendo originale pensando di lanciare una votazione online tra i lettori per premiare il migliore calciatore dell’anno. Niente Messi contro Ronaldo, per fortuna, e magari l’anno prossimo quando tornerà a essere assegnato ci sarà finalmente qualcuno di diverso da premiare. Trasformato in farsa circense dalla Fifa, con il ritorno nella casa di France Football ci eravamo illusi che potesse ricominciare a essere un affare serio, e non l’elezione bulgara di uno dei soliti due ad anni alterni. Così non è stato, bene che non venga assegnato. Non ne sentiremo la mancanza. Tanto di Messi si parlerà tutta l’estate per il suo trasferimento all’Inter che non ci sarà (ma basta il padre della Pulce che affitta un ufficio a Milano per questioni fiscali ed ecco che la Gazzetta ci spiega che il 10 del Barcellona ha segnato tanti gol al Milan e nessuno ai nerazzurri), così come si parlerà di Ronaldo (resta alla Juve? Va via? Cambia parrucchiere?).
Almeno ci stiamo accorgendo che il calcio senza tifosi è come una birra senza alcol e una bionda senza tacchi (o una bionda senza alcol). Ci tocca sperare nei tedeschi, che già stanno pensando a come fare tornare la gente allo stadio, e poi naturalmente sperare che agli ultras non sia passata la voglia di cantare: un calcio di gente silenziosa seduta a distanza di sicurezza dal vicino dopo che un sistema di riconoscimento facciale ha loro misurato la febbre all’ingresso sarebbe eccitante quasi quanto la notizia della squadra di calcio femminile di Los Angeles in cui hanno investito Serena Williams e Natalie Portman. Roba da darsi subito agli esport.