Perché giocare a tennis se sai che non potrai mai diventare il numero uno?”. Katherine McEnroe, per tutta l’infanzia, ha cercato di convincere suo figlio Patrick a lasciar perdere, non era lui il talentuoso della famiglia. “Mamma, non preoccuparti, io sto bene così”. Certo, non era facile credergli. Da una parte c’era lui, con più sconfitte che vittorie contro cui fare i conti, dall’altra suo fratello John, vincitore di 3 Wimbledon e 4 Us Open, in cima al ranking mondiale per 170 settimane. In una vecchia intervista, il peggiore dei due, ha ammesso con grande sincerità: “Sapevo di avere talento e sapevo anche che John ne aveva più di me. Se il mio talento mi avesse portato tra i primi dieci al mondo sarebbe stato stupendo, altrimenti sarei stato ugualmente felice”. Alla fine, anche mamma Katherine si è dovuta mettere l’anima in pace: suo figlio, il minore, era un magnifico perdente, contento di esserlo.
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