Il Cagliari e i giri in macchina durante gli infortuni, la Nazionale di Lippi e i non ritiri di Scopigno, fino a quella bottiglia di whisky che lo trasformò in intervistatore di De André. Parla Rombo di Tuono
Settantacinque anni dei quali sessanta passati nel mondo del pallone. Gigi Riva è la storia del calcio italiano, è il simbolo di quello bello, lontano dai riflettori e vicino alla gente. Nato a Leggiuno, da dove con uno dei suoi formidabili tiri avrebbe potuto spedire il pallone in Svizzera, quello che Gianni Brera soprannominò Rombo di Tuono ha trovato il calore, l’affetto, la gioia, in Sardegna, quando questa non era ancora “patinata” ed era lontanissima dal diventare famosa per l’invasione estiva di yacht da nababbi e per il Billionaire. “Un giorno Scopigno ci disse che non saremmo andati più in ritiro prima delle partite, rimanemmo tutti sorpresi. Poi motivò la decisione affermando che vivere a Cagliari era già come stare in un ritiro permanente. Aveva ragione”.
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