Togliete agli sportivi i social network, o almeno dite loro di smetterla di postare aggiornamenti, opinioni e commenti sulla pandemia. Tanto, comunque facciano, sbagliano. Poiché qualcuno ha deciso che chi fa sport a livello professionistico deve anche dare il buon esempio, lanciare messaggi positivi, influenzare le persone a pensarla giusta, basta che a qualcuno scappi un po’ la mano ed ecco che il grande tribunale di media e social network è pronto a puntare il dito. Questo succede quasi su tutto, ma è sul Covid che il moralismo di follower e osservatori trova il cortocircuito perfetto con i messaggi lanciati da campioni che, avendo molto più tempo libero, sanno che il mondo non aspetta altro che la loro opinione o di sapere che cosa stanno facendo.
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