Il Foglio sportivo - Calcio e finanza
Il Barcellona è nel caos
Il presidente balugrana, Josep Bartomeu, si dimette mentre la squadra sta attraversando uno dei periodi peggiori della storia recente. E si torna a parlare di Superlega europea
Un caos a tinte blaugrana, con spruzzata di Superlega verso il futuro. Le dimissioni di Josep Bartomeu da presidente del Barcellona mettono fine a un’era tanto vincente quanto discussa, soprattutto negli ultimi mesi. Una situazione precipitata dentro e fuori dal campo nel 2020: dalla cacciata di Valverde all’8-2 contro il Bayern in Champions, passando per la sconfitta nella Liga, il Barçagate (il club pagava una società per denigrare i giocatori sui social) e soprattutto lo scontro frontale con Messi, a un passo dall’addio in estate. Dieci mesi che hanno cancellato tutto quello ottenuto prima: il palmares sportivo parla di quattro campionati spagnoli, nove coppe tra cui una Champions e un Mondiale per club nel giro di sei anni, mentre a livello economico il Barça, senza la pandemia, sarebbe diventato il primo club calcistico con un fatturato da oltre un miliardo di euro.
Un addio polemico, in attesa di scoprire cosa succederà in futuro: si andrà a nuove elezioni per gli oltre 140mila soci del club e tra i candidati è spuntato anche il nome di Laporta, già presidente dal 2003 al 2010 e colui che lanciò Guardiola come tecnico dei blaugrana. Intanto, però, nella sua conferenza di addio Bartomeu ha lasciato con una frase non di poco conto: “Il CdA ha accettato i requisiti per partecipare a una futura Superlega europea per Club. Decisione che sarà a disposizione del futuro CdA e dell’assemblea”. Parole che hanno scatenato subito la reazione del presidente Uefa Ceferin (“la Uefa si oppone fermamente a una Superlega”) e anche del numero uno della Liga Tebas (“ha aderito a una coppa fantasma”). Una mossa, quella di Bartomeu, che torna a far aleggiare il fantasma della Superlega sull’Europa. Anche se, probabilmente, è una mossa solo per salvare sè stesso: se la Superlega diventasse realtà, l’ormai ex presidente blaugrana potrà prendersi il merito di aver lasciato l’ingresso del Barça in eredità; se invece il club catalano dovesse avere difficoltà, Bartomeu potrebbe comunque difendersi avendo lasciato la società al top e già dentro la Superlega. Una provocazione, quasi, ma il tema continua a tenere banco.