Non togliete Imola alla Formula 1
Un Hamilton "fortunato" vince l'ennesimo GP in un circuito che l'anno prossimo non ci sarà più, purtroppo
Lewis continua a smontare uno dopo l’altro i record di Schumacher. Ora gli ha eguagliato anche il numero di vittorie a bordo della stessa auto, 72. Dal prossimo GP potrà anche pareggiargli quello del numero dei Mondiali vinti, sette
Nel tennis ci sono i lucky losers, nella formula 1 i lucky winners. Ecco, Hamilton a Imola è stato un vincitore anche fortunato. Bravo è bravo, pure bravissimo a volte. Ma se deve andar bene a qualcuno, lui è sempre in pole position. Questa volta è stata una “virtual safety car”, messa e tolta per talmente poco tempo che è servita giusto per il pit stop di Lewis. Che, va detto, si stava costruendo comunque la vittoria grazie a una serie di giri da paura con una gomma più usurata rispetto ai suoi rivali più vicini che avevano già effettuato la sosta. Ma senza quella “virtual” avrebbe avuto un soffio di vantaggio su Bottas e Verstappen, non i quasi 5'' con i quali si è presentato beffardo davanti a loro. Che avranno schiumato di rabbia mentre Lewis poteva mettere la gomma bianca mentre gli altri due dovevano tenere il limitatore. E anche dopo la frittata di Verstappen e Russel e la safety car è riuscito comunque a rimettersi davanti a Bottas fermandosi un giro dopo.
La vittoria di Hamilton, sia chiaro, non fa una grinza e ora per lui ci sono 29 trionfi su circuiti diversi e Imola per lui. Bottas diventa sempre più un caso umano. Nessun finnico ha mai vinto un Gran Premio in Italia partendo dalla pole. Non ci erano riusciti né Hakkinen né Raikkonen. Lui non è di quella pasta ma quando ha preso per primo la curva del Tamburello in partenza forse in cuor suo ci ha sperato. Poi niente, solita figura da perdente evidenziata anche dagli errori che hanno consentito a Verstappen di passarlo e ingigantita dal confronto impietoso con il Re Nero. Che continua a smontare uno dopo l’altro i record di Schumacher. Ora gli ha eguagliato anche il numero di vittorie a bordo della stessa auto, 72. Dal prossimo GP potrà anche pareggiargli quello del numero dei Mondiali vinti, sette. Ora restano Turchia, due gare in Bahrain e la chiusura ad Abu Dhabi. Con tanti dubbi sul nuovo calendario, quello che dovrebbe dare un ritorno alla normalità nel 2021 e tornare a darci un Mondiale e non un “Europeo”. Abbiamo goduto quindi per una stagione. Circuiti come Imola, Mugello e Portimao non li vedremo più. Purtroppo rivedremo Sochi e Singapore, scopriremo Vietnam ed Arabia Saudita. Il motivo è il solito, i soldi. I piloti ripetono sempre che su questi circuiti si divertono ed è una autentica goduria per loro guidare in templi del genere. Chissà che non nasca proprio da loro un movimento d’opinione che porti ad una seria riconsiderazione dei budget e dei modelli di business in modo da rendere sostenibile una Formula 1 con circuiti belli come quello di Imola seppur sprovvisti dei capitali che invece hanno a disposizione luoghi senza tradizione né fascino.
Il Foglio sportivo - In corpore sano