E’ stato scritto, anche giustamente, che il calcio senza tifosi non è vero calcio e che le partite di pallone senza pubblico non sono uno spettacolo vero, non sono uno show sincero e non sono neppure uno sport autentico. E’ stato scritto molto, in Italia, su quanto il calcio abbia perso, non solo dal punto di vista economico, dall’assenza pressoché totale di pubblico dall’inizio di questa stagione. Ma non è stato scritto abbastanza su quanto la presenza del calcio, durante la seconda ondata del Covid, abbia reso un po’ meno traumatico il nostro stare a casa – un conto è vedere le partite della serie A, che vedremmo anche se costretti a sentire altre telecronache di Walter Veltroni, un altro conto è vedere, al posto della serie A, le repliche di “Bomber”, con Bud Spencer e Jerry Calà – e su quanto, in definitiva, abbia pesato sulla prestazione delle squadre l’assenza cronica del pubblico.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE