Foto tratta dalla pagina Facebook @BeitarFcJerusalem 

Così i soldi degli emirati finanziano il calcio israeliano

Luca Gambardella

Lo sceicco degli Emirati Arabi Uniti, Hamad bin Khalifa al Nahyan, ha acquistato il 50 per cento del Beitar Gerusalemme

    Alla fine è successo davvero e il disgelo degli ultimi tempi fra il mondo arabo e Israele ha coinvolto anche il mondo del calcio. Lo sceicco degli Emirati Arabi Uniti, Hamad bin Khalifa al Nahyan, membro della famiglia reale e fratello Mansur bin Zayd Al Nahyan, (ex patron del Manchester City), ha acquisito una quota del 50 per cento della squadra israeliana Beitar Jerusalem. L’annuncio è arrivato oggi dalla federazione calcistica, che è molto vicina al partito del premier israeliano Benjamin Netanyahu, il Likud. Lo sceicco investirà nel club circa 76 milioni di euro nei prossimi dieci anni. “Yallah Beitar” (in arabo, Forza Beitar”), ha scritto sui social nel Nahyan.

      

     

    Non è ancora chiaro se anche Sulaiman al Fahim, il controverso imprenditore emirati che era dato per probabile acquirente, sarà coinvolto nell’affare. Intanto però, nonostante le proteste di molti tifosi israeliani irriducibili, gli arabi investono nel calcio israeliano. Un evento storico.

     


      

    Qui avevamo spiegato perché gli emiri si erano avvicinati al calcio israeliano

     

    • Luca Gambardella
    • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.