Crolli in Borsa per Juventus, Roma e Lazio, ma il resto del Continente non sta meglio. E anche le società non quotate hanno i bilanci sempre più in rosso
Il 2020, l’anno del Covid e del primo vero stop alla crescita economica per il mondo del calcio. Il tetto di un miliardo di fatturato per un singolo club da superare, nuovi stadi, i grandi player pronti a conquistare il pallone, stipendi sempre più ricchi e acquisti sempre più costosi: tutto o quasi interrotto o rallentato, nel primo anno di vera recessione per un settore che negli ultimi dieci anni era cresciuto a dismisura. E forse anche un modo per mandare un avviso a chi ha vissuto oltre le proprie possibilità nelle ultime stagioni.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE