Le leggi anti Covid hanno stravolto la corsa. Per l'ex campione, due volte vincitore nel Principato "la mia Montecarlo era una festa di tutti. Oggi, amputare i luoghi simbolo del circuito lo svuoterà della sua essenza".
Centodieci anni fa, mentre a Roma Giovanni Giolitti inaugurava il suo quarto Governo e a Belfast avveniva il varo del Titanic, a Montecarlo il principe Alberto di Monaco I realizzava il sogno di veder sfrecciare tra le suggestive strade della città delle vetture sportive, in una competizione rallystica destinata a diventare simbolo di velocità, azzardo e fascino. In tre parole il “Rally di Montecarlo”. La gara del Monte, infatti, non è solo una delle tante del circuito, ma quella che ne ha costruito più delle altre la fama, grazie alla magia dei luoghi, al mescolarsi di leggende e realtà, al sempre contagioso charme di principi e principesse.
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