Più di un mese è passato dalla sospensione della partita tra Paris Saint-Germain e Istanbul Başakşehir e dalla UEFA Champions League non si hanno aggiornamenti sul destino disciplinare del quarto uomo Sebastian Coltescu, accusato di razzismo per aver descritto all’arbitro la persona da espellere con queste parole: “Quello nero laggiù. Vai a vedere chi è, non è possibile comportarsi così”. Frase pronunciata in cuffia e in rumeno – lingua in cui non esiste un utilizzo discriminatorio della parola “negru” –, ma, complice l’assenza di pubblico sugli spalti, carpita e raccontata come se il viceallenatore Pierre Webó fosse stato buttato fuori al grido di “nigga”.
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