Bada a come parli. Anche se sei un pilota di Formula 1 e le tue qualità più importanti dovrebbero essere altre, è meglio fare attenzione a quello che dici. Le parole giuste possono aprirti porte importanti. Lo racconta la storia di Carlos Sainz, il nuovo arrivato in casa Ferrari. “Prima di fargli un’offerta abbiamo ascoltato tutte le sue comunicazioni radio solo per vedere il modo con cui interagiva con il muretto – ha spiegato Mattia Binotto – Questo permette di capire anche alcuni suoi aspetti. Per esempio abbiamo intuito che è molto preciso, metodico e un grande lavoratore. Tutte componenti importanti per noi”. Promosso anche in comunicazione, oltre che in velocità. Così la Ferrari si è ritrovata con la squadra più giovane dopo quella schierata nel 1968 con Amon e Ickx. Una linea verde per provare a ripartire. I primi giorni di test di Sainz con una vecchia monoposto del 2018 hanno confermato le impressioni: il ragazzo è serio, meticoloso, sa dare le indicazioni agli ingegneri, ha ripreso in fretta a parlare italiano e ha pure scelto di stabilirsi fino al via del mondiale a Maranello. Tanto che Leclerc ha deciso di marcarlo a uomo. Non si mai… “Non ci sono gerarchie. All’inizio stagione i piloti saranno liberi di andare alla ricerca del miglior risultato”, la promessa di Binotto che giudica così il nuovo arrivato che ha già 118 gran premi e 6 anni di Formula 1 alle spalle: “Sa essere veloce, ma porta sempre la macchina al traguardo”.
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