Gli anni del Vicenza, del Milan e una vita senza mai guardare indietro. “Ai salotti ho sempre preferito le stalle” e le risaie piene d’acqua, le anatre, i fucili e questa piana infinita
Uno dei derby più attesi di sempre. C’era un bel sole e San Siro era pieno come non mai, cinquantamila tifosi e record d’incassi, ero un ragazzino e quella domenica me la ricordo bene. Fu il giorno in cui Mark Hateley fece il miracolo. Si alzò ben oltre i tre metri, qualcuno scrisse che aveva sfiorato il secondo anello. Lo chiamavano Attila e una ragione c’era, si era fermato in aria a guardare la traiettoria, Zenga aveva fatto un gran tuffo ma quel colpo di testa era davvero imprendibile. “Il più grande salto che io abbia mai visto”. Milan-Inter 2-1 e lui, il presidentissimo del Milan esultante in tribuna coi baffi folti e scuri e uno di quei suoi memorabili cappotti.
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