Simone Inzaghi farà un regalo a Pippo?
La speranza di salvezza del Benevento passa anche da Lazio-Torino di questa sera. Ecco la telefonata (immaginaria?) tra i due fratelli alla vigilia della sfida
Il Benevento di Pippo Inzaghi ha ancora una debole chance di evitare la retrocessione in B: sperare che il Torino perda il recupero di stasera in casa della Lazio e battere a sua volta il Torino domenica sera. E qui entrano in ballo gli affetti personali.
Pippo: Ciao, sono io.
Simone: Eh, buonasera dottore.
P: Volevo chiederti come la stai preparando.
S: Davvero? È una domanda che mi spiazza, ma forse è perché non ho ancora approcciato i tuoi cinquantasette Whatsapp, quattordici messaggi su Instagram e diciotto chiamate non risposte.
P: Sei bravo con i numeri.
S: Ho preso dal mio fratello maggiore.
P: Dai, come la stai preparando? I ragazzi sono carichi?
S: Oh Filippo, non lo so... Ah volevo dirti, mi ha scritto un messaggio Tare stamattina: quali sono le due squadre di serie A che iniziano e finiscono con la stessa lettera dell'alfabeto?
P: Oddio non so... Atalanta... e poi?
S: Indovina.
P: …
S: Il Benevento! Inizia per B e finisce in B!
P: Dai Mone, non fare lo stronzo.
S: Ma l'hai visto il derby? L'hai visto che non ci reggiamo in piedi? L'hai visto che ce ne potevano fare quattro solo nell'ultima mezz'ora?
P: E tu l'hai visto il Torino? Hai visto che ha preso sette gol dal Milan che non ha fatto un tiro in porta col Cagliari? Hai visto che ha preso quattro gol dallo Spezia?
S: Ma come pensi che funzioni? Che io vada dai miei giocatori che hanno staccato la spina da una settimana e gli dica: oh ragazzi, fatelo per mio Fratello? Certe volte mi fai cadere le braccia.
P: Basta pensieri negativi! Il presidente che dice?
S: Attualmente sta tentando di vendere la Salernitana al primo che passa. Saresti interessato?
P: E non è più risentito nemmeno un po' con Cairo? Non ci credo.
S: Mah, onestamente se ce l'avesse con Cairo avrebbe spinto per recuperare Lazio-Torino molto prima, quando contava ancora qualcosa. Lo sai come funziona tra i presidenti, sono soprattutto manfrine.
P: Allora lascia che ti rinfreschi la memoria. Gazzetta dello Sport dell'8 novembre 2020, prima pagina: Era vero! Scandalo tamponi: smascherata la farsa della Lazio”. Editoriale del direttore Stefano Barigelli: “Avevamo ragione, ma non è finita. Lo dico certamente con orgoglio, ma anche con una punta di rammarico, perché la vicenda dei tamponi della Lazio è una delle pagine più opache vissute dal calcio italiano negli ultimi anni...”
S: Sì, lo conosco a memoria, Lotito ci ha fatto tenere appeso il ritaglio di giornale per tre mesi in spogliatoio. Però se ti devo dire la verità, io contro il Torino personalmente non ho nulla. Mica come te, che ti rinfacciano ancora la tripletta col Milan con te che esultavi per il 6-0.
P: Quindi non ti fa effetto sentire che l'8 novembre 2020 il quotidiano di proprietà del presidente del Torino aveva ipotizzato la retrocessione della Lazio in serie B con il reato di “epidemia colposa”?
S: Ma è una telefonata o un'intervista del Fatto Quotidiano?
P: Ho capito, Lazio-Torino non ti smuove niente. E nemmeno il fatto che da Lazio-Torino dipenda la vita professionale di tuo fratello maggiore, il sangue del tuo sangue, quello che quando veniva chiamato in piazza per giocare a pallone dai bambini più grandi accettava ma a una sola condizione: “Che in squadra con me ci sia anche Simone”.
S: Guarda Filippo, se giocassi direttamente io stai sicuro che gliene farei almeno un paio. Ma non posso entrare nella testa dei miei giocatori. Poi il Torino ha il settimo monte-ingaggi del campionato, Cairo paga bene, magari qualcuno ci fa anche un pensierino per il finale di carriera...
P: Ma certamente. Ora mi dirai che potresti pure trasferirti a Torino tra un paio di mesi.
S: Come dici? Scusa ma sono in galleria, non prende bene il cellulare.
P: E Ciro, invece?
S: Beh, Ciro al Torino deve tantissimo, è diventato capocannoniere la prima volta da loro, non so quanta voglia abbia di mandarli in B.
P: Ma devi spiegargli che non è lui a mandarli in B! “Ciro, stai senza pensieri e fagli due gol, tanto poi vedrai che non perdono col Benevento”. E poi scusa, non è ancora incazzato per quella volta che fu espulso senza motivo in Lazio-Torino 1-3 dell'11 dicembre 2017?
S: Ma ti pare? Casomai ce l'avrà ancora con l'arbitro, o con l'avversario di allora.
P: E chi era l'avversario di allora?
S: Burdisso. E non gioca più nel Torino.
P: Maledizione. (fa una pausa) E comunque quando è stato premiato con la Scarpa d'Oro, la Gazzetta non l'ha nemmeno messo in prima pagina e l'ha sbattuto in un trafiletto sfigatissimo a pagina 19, sotto a un articolo intitolato “Il Genoa deve ritrovare il gol: idea Scamacca-Shomurodov”.
S: Ma stai inventando o è tutto vero?
P: Certo che è tutto vero, ti sto chiamando dall'Emeroteca Comunale di Benevento.
S: Ma poi cosa c'entra la Gazzetta? Basta con 'sta Gazzetta! Non hai letto che Cairo rischia di perdere RCS dopo la sentenza favorevole al fondo Blackstone?
P: No, spiegami.
S: Un bagno di sangue persino più sanguinoso dell'acquisto di Verdi.
P: Capisco. (fa una pausa) Dai Mone, io mi devo salvare. Inventati qualcosa.
S: Ma lo sai che ho Acerbi squalificato? Lo sai che per sostituirlo devo scegliere tra Patric che ha giocato una partita nelle ultime nove, Hoedt che ha già salutato lo spogliatoio a Pasqua e Musacchio che è ancora traumatizzato da Lewandowski? Loro un gol ce lo fanno di sicuro.
P: E voi fatene due. Oh, ne han presi quattro da Saponara e Nzola.
S: Filippo, io ti voglio bene, ma non è che tutto il pianeta ruota intorno all'indissolubile legame di sangue tra i fratelli Inzaghi.
P: Sì invece! Io e te insieme siamo in grado di invertire la rotazione dei pianeti. Ti ricordi quando sei venuto a vedermi ad Atene e io ho segnato di spalla sulla punizione di Pirlo? Pensi che avrei fatto lo stesso doppietta senza di te in tribuna? Te lo ricordi?
S: Sì, sento smadonnare Reina ogni volta che compari in televisione. Pensi che lui sia contento di farti salvare? Gli hai rovinato l'unica finale di Champions della carriera.
P: E tu fai giocare Strakosha. L'ultima gara all'Olimpico, ci terrà a fare bella figura, poi il giro di campo per i saluti finali...
S: Ma quale giro di campo che non c'è nessuno?
P: Dai Mone! Fai qualcosa. Metti Caicedo che lui un gol lo fa sempre.
S: No, la società vuole che insista su quel paracarro di Muriqi, dice “l'avemo pagato 18 mijoni dar Fenèrbace, dev'esse 'bbono pe' forza...”
P: Quando fai l'accento romanesco sei meno credibile di Massimo Boldi. Allora, ricominciamo: Strakosha, Patric, Luiz Felipe, Radu, Lazzari, Milinkovic-Savic...
S: Sergej ha il naso rotto. E suo fratello è il portiere di riserva del Torino.
P: Dai ma cosa c'entra! Ti pare che un professionista tira indietro la gamba solo perché affronta la squadra di suo fratello?
S: …
P: (sospira)... Escalante. Lucas Leiva, Luis Alberto, Marusic, Immobile, Caicedo.
S: Mi sa che ti tocca Muriqi.
P: Dai Mone, avete vinto dodici partite di fila in casa, se non vincete anche questa la prendo come una cattiveria personale.
S: Avverto una tensione morale che nemmeno Heidegger.
P: Eh lo so! Ti ricordi quanti gol gli ho fatto quando giocava nel Borussia Dortmund?