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Il Foglio sportivo

Facce di bronzo, argento e oro

Umberto Zapelloni

Alle Olimpiadi l’Italia può puntare a trenta podi e alla top 10 nel medagliere

Il sogno è di superare le 35 medaglie. L’obbiettivo è di non scendere sotto le 28 di Rio e Londra, restando tra le prime 10 nazioni al mondo. Sull’onda lunga dell’Europeo conquistato da Mancini, la nazionale di Malagò sogna di ripetere a Tokyo i trionfi di Londra, ma l’anno dispari, la mancanza di campionati mondiali recenti come punti di riferimento, l’ingresso di cinque nuovi sport (baseball/softball, surf, arrampicata su roccia, karate e skateboard) e una cinquantina di specialità inedite con il proliferare delle squadre miste, rendono difficile, se non impossibile un toto medaglia realmente attendibile. Negli anni scorsi le previsioni del Coni erano meglio di quelle meteorologiche. Quest’anno le variabili sono troppe e non va dimenticato che tutte le gare si svolgeranno in assenza di pubblico. Il silenzio di uno stadio può aiutare chi deve concentrarsi, ma sarà certo d’aiuto per chi ha bisogno di volare sulle ali dell’entusiasmo come il nostro Gimbo Tamberi.

 

A Tokyo per le 50 discipline dei 33 sport presenti ci saranno in palio 339 medaglie d’oro, 165 riservate agli uomini, 156 alle donne e 18 alle coppie (o squadre) miste. Gli azzurri qualificati saranno 384, un numero record con 186 donne e 198 uomini. Siamo in pratica all’equilibrio quasi perfetto tra uomini e donne. La differenza la fanno gli ultimi 12 arrivati, i magnifici dodici del basket di Romeo Sacchetti che hanno strappato la qualificazione vincendo il preolimpico in Serbia. Difficile che vadano a medaglia, ma non impossibile in un torneo dove gli Stati Uniti rischiano grosso a giudicare dai risultati delle ultime competizioni in cui hanno perso con Nigeria e Australia, avversarie degli azzurri nel girone iniziale. Senza il calcio che ha tradito con la sua under 21 molto tempo prima di diventare il più bello d’Europa, le squadre azzurre in Giappone possono comunque recitare una parte importante. Fratelli (e sorelle) d’Italia più che mai. L’unione fa la forza come hanno dimostrato Mancini e lo stesso Sacchetti. La pallanuoto maschile e la pallavolo femminile hanno davvero tutto per portarsi a casa l’oro. Sarebbe storico perché il volley rosa a medaglia non c’è mai arrivato. Ad Atene nel 2008 qualificammo 8 nazionali e ben quattro riuscirono a salire sul podio con l’oro del Setterosa, l’argento nel basket e nella pallavolo maschile e il bronzo del calcio. Intanto cominciamo a non sottovalutare il softball in un torneo con sei squadre iscritte e tre medaglie in palio.

 

La domandona che frulla in testa a Malagò mentre vola a Tokyo è: meglio conquistare più di 35 medaglie, ma uscire dalle prime 10 posizioni del medagliere o vincerne meno di 30, ma restare tra i top 10? Tutto dipenderà dal numero delle medaglie d’oro perché il medagliere si basa su quello e per restare tra i primi 10 bisogna conquistarne almeno 8/9. Nielsen Gracenote, società californiana specializzata nello studio dei dati in molti settori, ha previsto per l’Italia 33 medaglie: 8 d’oro, 10 d’argento e 15 di bronzo, un bottino che la lascerebbe al decimo posto del medagliere dietro a Stati Uniti (114), Cina (85), Comitato Olimpici Russi (73), Giappone (59, Olanda (46), Francia (41), Australia (40), Gran Bretagna (36) e Germania (34). A Palazzo H firmerebbero tutti per un risultato così, che lascerebbe l’Italia tra le prime 10 nazioni al mondo con un aumento nel numero di medaglie. Ad aprile, però quando è stato pubblicato lo studio, Gregorio Paltrinieri non era stato ancora rallentato dalla mononucleosi, Gimbo Tamberi stava prendendo una bella rincorsa e Larissa Iapichino aveva appena stupito il mondo. Basta poco a cambiare una vita olimpica.

 

Volendo guardare nella sfera di cristallo e prevedere una pioggia di 30 medaglie, una distribuzione abbastanza attendibile stilata dagli esperti del Coni ci racconta di 6 medaglie per la scherma (ci saranno tutte le squadre, finalmente è saltata la rotazione…); 5 per tiro a volo/tiro a segno/arco; 4 medaglie per nuoto/pallanuoto; judo/karate/lotta e ciclismo; 2 per il canottaggio; una per atletica, ginnastica, pallavolo, boxe e vela. Ma occhio a golf, tennis, canoa, taekwondo, arrampicata sportiva e al softball. Tra le trenta e le trentacinque medaglie sarebbe un successo. Ma proviamo a dare un nome e una faccia a queste medaglie.

 

Partiamo dai porta bandiera: Jessica Rossi e Elia Viviani possono raddoppiare l’oro di Rio. E Jessica ha in più anche il jolly della gara mista perché, nonostante il divorzio, il sodalizio sportivo con il marito (ormai ex) Mauro De Filippis resiste. Nel nuoto Paltrinieri è la stella tra piscina e mare aperto, ma Gabriele Detti, Federica Pellegrini, Margherita Panziera, Simona Quadarella, Federico Burdisso, Benedetta Pilato, Nicolò Martinenghi e Martina Carraro possono sognare insieme alle staffette, 4×100sl e 4×200sl. Nella miniera della scherma oltre alle medaglie di squadra si può puntare su Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Arianna Errigo, Alice Volpi, Marco Fichera, Andrea Santarelli, Rossella Fiamingo, Mara Navarria, e Luca Curatoli. Nel ciclismo, detto di Viviani, Filippo Ganna non dovrebbe tradire, mentre Elisa Longo Borghini, Gianni Moscon e Vincenzo Nibali potrebbero regalarci delle belle soddisfazioni. Nel Tiro a segno si punta su Sofia Ceccarello (e occhio a Marco Suppini, Riccardo Mazzetti e Paolo Monna); nel Tiro a Volo Jessica Rossi, Gabriele Rossetti, Chiara Cainero, Diana Bacosi e il misto potrebbero centrare l’obbiettivo come Mauro Nespoli nell’arco. Nell’atletica i sogni sono quelli di Tamberi, Tortu o Jacobs, ma la certezza potrebbe essere Antonella Palmisano nella marcia. Nel tennis, dopo le rinunce e lanciato da Wimbledon, Berrettini potrebbe regalarci un sogno, magari anche in doppio con Fognini. E se nel golf Francesco Molinari centrasse la buca? Chi si arrampica segnala Laura Rogora. Nella boxe riservata alle donne (tutti i maschietti sono rimasti a casa), Imma Testa ha eliminato nel pre olimpico la favorita e ora la favorita è lei. Nella baia di Hiroshima potrebbero prendere il vento buono Ruggero Tita e Caterina Banti nel Nacra 17 e Mattia Camboni nel windsurf. Mancini ha indicato la via. Ora tocca a tutti loro seguirla. Per trasformare Fratelli d’Italia nel tormentone dell’estate italiana.
 

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