L'età non conta per vincere un oro olimpico. Hongchan Quan, la ragazzina volante
Nei tuffi dalla piattaforma 10 metri la cinese domina la gara a poco più di quattordici anni. A stupire non dovrebbe essere l’età, i tuffatori sono "precoci", ma la meraviglia dell’armonia dei suoi movimenti
Quattordici anni sono un’età nella quale le madri e i padri italiani sono convinti che i figli debbano ancora giocare con Lego e bambole. Che facciano sport (ci mancherebbe, fortifica muscoli e ossa, fa star su belli dritti), ma per divertirsi, c’è tempo per diventare campioni. Tempo ce n’è, vero, ma non per tutti gli sport. Perché per alcuni la maggiore età è già un ritardo. Sono sport nei quali il talento esce subito, non si ha bisogno di rodare il fisico nell’arte della forza e della resistenza. Serve leggerezza, di corpo e soprattutto di testa, perché il pensiero rallenta, appesantisce, toglie grazia e precisione ai movimenti. I tuffi, soprattutto quelli dalla piattaforma, dove la gravità aggentilisce la potenza, fanno parte di questa categoria.
A stupire della medaglia d’oro di Hongchan Quan non dovrebbe essere l’età, ma la meraviglia dell’armonia dei suoi movimenti, la capacità straordinaria di essere già riuscita a trovare la quadra del suo talento. Cosa non facile per nessuno.
La scuola cinese dei tuffi, l’insegnamento della perfezione nel volteggiare in aria e nell’ingresso in acqua prevede corpi leggeri. Zhou Jihong, la prima medagliata olimpica della Cina nella piattaforma 10 metri, Los Angeles 1984, disse nel 1992 che i grandi risultati delle tuffatrici cinesi sono conseguenza “dall’insegnamento della levità non appena si inizia. E si inizia presto. Prima si impara a essere lievi prima si vince. Non serve esperienza, serve leggerezza”. Quell’anno a Barcellona il mondo scoprì Fu Mingxia, anche lei all’epoca quattordicenne. Divenne, forse, la più grande campionessa della storia di questo sport.
Si inizia presto in Cina come si inizia presto altrove. Solo che in Cina non hanno remore a portare i ragazzini alle Olimpiadi. “A quattordici anni se hai in te il talento sei pronto per le medaglie. I tuffi sono questione di merito e il merito non ha età”. A dirlo fu a fine carriera, era il 1988, uno tra i migliori tuffatori di sempre: Greg Louganis. Aveva sedici anni quando conquistò l’argento ai Giochi di Montréal 1976. Si lamentò allora di non essere stato selezionato per i Mondiali del 1975, nonostante fosse nelle gare nazionali il migliore di tutti già a tredici anni e mezzo.
A quattordici anni ha iniziato a prendere medaglie il nostro Matteo Santoro: oro dal trampolino 3 metri sincro misto con Chiara Pellacani agli ultimi Europei. Il tempo è dalla sua.