La disperata Conference League dell'NS Mura
La squadra che ha perso i preliminari di tutte le competizioni Uefa si ritrova nella terza coppa. Se la vedrà con Rennes, Vitesse e Tottenham. Chiudere il girone all’ultimo posto è più vicino alla certezza che all’ipotesi
La faccenda viene raccontata sempre nello stesso modo. Ossia pescando a mani piene dalla retorica. Spesso viene utilizzata la parola “sogno”. In alternativa va bene anche il termine “favola”. Le orecchie dei calciatori che vengono straziate dall’inno della nuova competizione continentale, i loro sguardi che vengono catturati dalle telecamere, i loro nomi che vengono scanditi dai cori dei tifosi. Ancora e ancora e ancora. Per tutta la partita. Da mesi si ripete che il purgatorio tendente a inferno della Europa Conference League può essere un palcoscenico interessante per i club delle federazioni più piccole, per quelle squadre che puntualmente restano incagliate nelle acque basse dei preliminari. Una verità. Ma molto parziale. Perché per qualcuno il cammino nell’Europa League formato risparmio sembra essere qualcosa di molto vicino a una via crucis. È il caso dell’NS Mura, un club che negli ultimi anni sembra aver preso fin troppo sul serio il motto di Pierre de Coubertin: "L'importante non è vincere, ma partecipare".
Il successo nell’ultimo campionato sloveno è un evento incidentale, un’affermazione che non riesce a cancellare anni di vessazioni sportive. Tanto che le pagine da dimenticare hanno superato quelle da tenere a mente. Un paio di fallimenti, qualche cambio di denominazione, un inquieto peregrinare fra terza e seconda divisione alternato a una manciata di promozioni. Anche il passaggio dei preliminari di Europa League del 2012 è stato declassato a furto con destrezza. Nell’andata del primo turno l’Arsenal Kiev si era imposto per 3-0. L’ultimo gol lo aveva segnato Eric Matoukou. Che in realtà era squalificato. La sanzione è stata immediata. E il Mura si è visto impacchettare un surreale 3-0 a tavolino. Il ritorno è una gara disperata. Gli ucraini vincono. Ma solo 2-0. A passare il turno è il Mura. Che viene subito spazzato via dalla Lazio.
Dove guardare la Conference League
Nell’ultima stagione qualcosa è cambiato. Lo scudetto ha dato agli sloveni la possibilità di competere a livello internazionale. Solo che il Mura è così lillipuziano da trasformare in gigante qualsiasi avversario. I numeri sono impietosi. Il club bianconero occupa la posizione numero 323 del ranking Uefa. La più bassa per una squadra che partecipa a una coppa continentale. Il valore dell’intera rosa è di 7.53 milioni di euro (dati Transfermarkt). Praticamente la metà della Juventus Under 23, poco più del Catanzaro. Nessun calciatore tesserato gioca in nazionale. Nelle prime 8 giornate di campionato ha messo insieme 11 punti. Una miseria che lo colloca in quinta posizione. Su dieci partecipanti.
Ma la storia del Mura è diventata paradigmatica nelle scorse settimane. Nel secondo turno di qualificazione alla Champions League ha affrontato il Ludogorec. Pareggio all’andata e sconfitta 3-1 in trasferta. La Uefa, che nel corso degli ultimi anni ha incarnato piuttosto bene quella frase di Giorgio de Santillana secondo cui "il fanatismo consiste nel raddoppiare gli sforzi quando si è dimenticato lo scopo", ha fatto giocare ai bianconeri il preliminare di Europa League. E le cose sono andate meglio. Almeno in apparenza. Nel terzo turno di qualificazione il Mura ha battuto a stento i lituani dello Zalgiris. Non esattamente un’impresa impossibile. Poi nello spareggio ha perso contro lo Sturm Graz. Sia all’andata che al ritorno. Una caduta verticale verso l’abisso che però non è stata sufficiente a estromettere i campioni di Slovenia dell’Europa. La Conference League come ciambella di salvataggio. Ma il sollievo è durato poco. Perché il sorteggio è stato piuttosto subdolo con i bianconeri. Mura, Rennes, Vitesse e Tottenham si affronteranno nel Gruppo G. Così ha deciso l’urna. E ora la squadra che ha perso i preliminari di tutte le competizioni Uefa se la vedrà proprio con quei club che sembrano sovradimensionati per la nuova coppa. Il rischio è di finire intrappolati in quella battuta di Woody Allen: "Oggi sono più conosciuto, faccio cilecca con donne più belle". Chiudere il girone all’ultimo posto è più vicino alla certezza che all’ipotesi. Ma questo è il bello della Conference League. O forse no.