Foto LaPresse

il foglio sportivo – that win the best

Gigio non è contento, Raiola lo dice e l'Italia lo scrive

Jack O'Malley

Un appello a Ibrahimovic: perché continuare a infliggerci 20 minuti ogni 10 partite? Meglio smettere

Gigio non è contento a Parigi, fanno sapere i solerti giornalisti imbeccati dal suo procuratore. Quel Mino Raiola che ha ormai il copyright, se non altro per usucapione, sulla formula “Tizio non è contento”, usata a giorni alterni per ciascuno dei suoi assistiti, si chiamino Pogba, Balotelli o appunto Donnarumma. Basta questo per scatenare retroscena, illazioni e previsioni più sbronze del mio amico Oliver quando il Brentford ha battuto 2-0 il Wolverhampton. Lo vorrebbe la Juve, dicono (e lo dicono da quattro anni) gli stessi che dopo la pubblicazione del bilancio dei  bianconeri dicevano che la squadra di Agnelli è messa economicamente male male.

La cosa più triste è vedere la stampa intera pendere dalle labbra di Raiola, fare il suo gioco soltanto perché si fanno cento clic e si vendono due copie in più. Nell’epoca dell’emozione e del sentimento la carta del “non mi sento compreso appieno” funziona, chi oserebbe andare contro la sensibilità di un ragazzo di 22 anni che guadagna 12 milioni l’anno. Ve le ricordate le lacrime di Messi, adesso che quando viene sostituito contro l’ultima in classifica della Ligue 1 lancia occhiatacce a Pochettino? Ecco. Magari andrà alla Juventus anche lui, sempre che i bianconeri resistano (ironia mood, ON) alla grande offensiva portata avanti da Lele Adani in questi giorni. Il commentatore più sopravvalutato degli ultimi dieci anni ha nuovamente attaccato Allegri da quel salotto di fini dicitori che è la Bobo tv, il canale twich in cui Christian Vieri fa sfogare tre ex calciatori che fanno gara a chi spara la cazzata più grossa. Sia chiaro, non è colpa loro, ma di chi non sapendo come riempire gli spazi vuoti su carta e online considera le loro fonti autorevoli e da riportare. Ebbene Adani ha attaccato Allegri – mi si nota di più se… eccetera – e poi annunciato quello che non poteva che essere il suo nuovo step: farà l’opinionista a 90° Minuto, cioè in Rai, cioè nel più grande cimitero degli elefanti al mondo dopo la Serie A. La garra, la pampa e la santa Maria su Rai 2 ogni domenica pomeriggio. Roba da preferire la schermata di errore su Dazn h24.

 

Parlando di cose serie, questo sabato si gioca Chelsea-Manchester City e domenica Arsenal-Tottenham. Rifatevi gli occhi prima di tornare a intristirvi guardando quei monumenti all’ipocrisia che sono gli stadi mezzi pieni (o mezzi vuoti) del campionato italiano: leggo che il vostro governo vuole portare la capienza al 75 per cento, ma chiede alle società di fare rispettare il distanziamento in curva tra gli ultras. Ma certo, già che siamo nel campo dell’irrealtà chiediamo a Chiellini di non fare più falli, a Ferrero di parlare in italiano, a Solskjaer di vincere qualcosa, a Raiola di dimagrire, a me di stare lontano dalla mia pinta di bionda, alle squadre inglesi di non vincere la Champions, a Ibrahimovic di giocare due partite di fila senza avere gli acciacchi di mio nonno. A proposito, lasciatemi fare un appello a Zlatan: sei stato uno dei migliori, ti abbiamo amato anche quando sei andato in quella pagliacciata di campionato americano. Perché infliggerci la sofferenza di vederti giocare 20 minuti ogni dieci partite e continuare a leggere spacconate sul tuo essere fortissimo, allenatore in campo e bomber? Abbi pietà di noi, smetti.

Di più su questi argomenti: