Storie di Champions
Come lo Sheriff Tiraspol è passato dal Kgb alla vittoria contro il Real Madrid
Valore di mercato, allenatore, storia e numeri. Tutto quello che c'è da sapere sulla squadra moldava (anzi della Transnistria), la rivelazione del martedì di Champions League
L’immagine della profanazione è un siluro all’incrocio dei pali. Leggero più che arrogante, partito dal sinistro di Sébastien Thill: lussemburghese, 28 anni da compiere, fino a qualche tempo fa non avrebbe mai creduto di poter fare il calciatore professionista. Oggi invece si riscopre matador del Real Madrid, nella notte del debutto europeo del nuovo Bernabeu. Di vite come la sua, sorpresa più sorpresa meno, ce ne sono almeno altre dodici. Tutte con la maglia dello Sheriff.
Sheriff Tiraspol, storia della squadra moldava che ha battuto il Real Madrid in Champions
Se non è la più grossa impresa mai vista in Champions League, poco ci manca. La squadra simbolo della Transnistria – de iure sotto la Moldavia, ma “ora ci conosce tutto il mondo”, ha gongolato il primo ministro Alexander Martynov – è alla sua seconda partita di sempre nella fase a gironi della competizione. Le ha vinte entrambe. Guida il gruppo D con Real e Inter, 16 coppe in bacheca. E il valore di mercato della sua rosa è di gran lunga il più basso fra tutte le 32 partecipanti: 12,38 milioni di euro (fonte Transfermarkt). Meno della metà del Malmö penultimo, mentre i blancos di Ancelotti arrivano a 793,5.
“Ho deciso di allenare lo Sheriff l’anno scorso, quando hanno tolto il limite numerico ai giocatori stranieri”, ha spiegato Jurij Vernydub, l’artefice dell’impresa: “Non voglio mancare di rispetto ai calciatori moldavi, ma se oggi siamo qui è grazie a questa novità del nostro calcio”. E infatti, dal paratutto Athanasiadis all’attaccante Jakhshibaev che ha aperto le danze, otto degli undici scesi in campo al Bernabeu sono freschi acquisti dei gialloneri nel corso di questo 2021. Provengono da tutto il mondo. Solo quattro i moldavi convocati, di cui due portieri: tutti rimasti in panchina. Saltata la barriera normativa, il club si è scatenato.
E non poteva essere altrimenti: lo Sheriff è proprietà dell’omonima holding fondata nel 1993 da due ex funzionari del Kgb, sulle ceneri della dissoluzione sovietica. Secondo Microsoft Power bi, oggi conta un fatturato da 6 miliardi di dollari: più di metà del pil dell’intera Moldavia, sei volte quello della Transnistria. La striscia di terra lungo il fiume Dnestr autoprocalamatasi indipendente nel 1990, profondamente russofila e ancorata alla nostalgia del socialismo reale: preserva falce e martello sulla bandiera, canta un proprio inno e batte moneta – il rublo transnistriano. Il mondo Sheriff ne condiziona la vita politica, economica e sportiva. Secondo legami a doppio filo: Oleg Smirnov, amministratore delegato del club di calcio, è figlio di Igor, già presidente della Transnistria per vent’anni.
Da quando è stato fondato nel 1997, in patria lo Sheriff Tiraspol ha azzerato la concorrenza – 36 trofei nazionali – e ora va all’assalto dell’Europa. A modo suo, naturalmente. Dopo la sbornia di Madrid, sui canali social della squadra è comparso un post muto: la stella dello sceriffo, con in testa la corona del re di Spagna. Rivoluzione permanente.
Quando si gioca Inter-Sheriff Tiraspol
Un avversario tutto da studiare per i nerazzurri di Simone Inzaghi, all'ultima chiamata per gli ottavi di finale. L'appuntamento è martedì 19 ottobre alle ore 21, allo stadio Giuseppe Meazza di Milano e vale per la terza giornata della fase a gironi del gruppo D. Chi ancora sostiene che la squadra di Vernydub è la sfavorita?
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