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Come la tecnologia sta cambiando lo sport e la sua fruizione

Matteo Rivarola

Nel 2021 per funzionare entrambi devono supportarsi, sia in senso pratico, aiutando per esempio un arbitro in una scelta specifica durante una competizione, sia nell’aspetto più romantico, ovvero cercare di suscitare nei più piccoli la sana passione verso una determinata attività

Sport e tecnologia, un binomio indissolubile che continua il suo processo di evoluzione ogni giorno e permette alle nuove generazioni di comunicare i linguaggi e gli interessi legati alla vita di tutti i giorni. Siamo di fronte a un processo di cambiamento continuo, dove contano idee solide, immediate, concrete, che arricchiscano una popolazione satura di contenuti, ma alla ricerca costante della novità. La cosiddetta “Generazione Z”, permane tutt’oggi una realtà difficile da catalogare, uno scontro aperto tra reale e virtuale, dove anche lo sport, può diventare un piccolo tassello di crescita personale, senza perdere il fascino dell’innovazione. Sono oltre 10 milioni in Italia e rappresentano il futuro della nostra società. Tranquilli però, i nativi digitali non sono solo smartphone e social network. Le statistiche riportate da SG Plus, agenzia da oltre 20 anni, nel panorama dello sport italiano, dettano tutt’altra linea, se pensiamo che il 74% di essi praticano attività sportiva.

 

Ma anche qui si torna alla domanda iniziale. Cosa vogliono dallo sport i giovani oggi: solo apparenza e immagini per social network o nuove esperienze e una reale socializzazione con altri coetanei?

La verità è che la società in cui viviamo è cambiata e che anche solo costatarlo, per molti, rappresenta un bel passo avanti. Siamo di fronte a una generazione che non ama regole predefinite, stereotipi o imposizioni, ma libertà di scelta. Non vuole “subire” il messaggio, ma esserne il vero protagonista. Ci chiediamo spesso il perché diventi virale un video di Tik-Tok o una stories su Instagram. Semplice, perché conta il messaggio e la creatività con il quale ci arriva. Per molti, non c’è tempo per un’intera partita di calcio alla televisione, ma per gli highlights di fine gara, tre minuti che riassumono in grafica le azioni salienti dell’intero match. La vera partita si giocherà nel post, sui social, grazie ai contenuti che verranno più o meno apprezzati dall’audience. Molti appassionati leggendo queste righe potranno non capirne l’esatta motivazione, ma questa nel bene o nel male, è la realtà che ad oggi si presenta. Un mondo in cui la notizia di calciomercato non si legge dopo aver comprato un quotidiano, ma tramite un’applicazione in tempo reale. Attenzione però, non è una questione di attaccamento allo sport, che continua ad esserci e anzi negli ultimi anni nei più giovani è in netta crescita, ma di esigenze e target di pubblico differente. Sport e tecnologia nel 2021 per funzionare devono supportarsi, sia in senso pratico, aiutando per esempio un arbitro in una scelta specifica durante una competizione, sia nell’aspetto più romantico, ovvero cercare di suscitare nei più piccoli la sana passione verso una determinata attività. D’altronde, impossibile non emozionarsi, anche solo per pochi attimi, davanti a un tiro da tre sulla sirena, un gol nei minuti di recupero o una volée dopo uno scambio di un minuto.

 

Nelson Mandela affermava: “Lo sport avrà per sempre il potere di cambiare il mondo. Ha la grande capacità di ispirare e anche se intrapreso in maniera diversa, unirà sempre”. Chissà, forse già all’epoca qualcosa stava cambiando e intere generazioni faticavano a ritrovarsi nelle idee e nelle necessità dei più piccoli. Cerchiamo di fare un salto però. Impariamo ad ascoltare, a non minimizzare e giudicare in maniera istintiva. Solo dal confronto si potrà migliorare e progettare un futuro che può darci tanto o togliere tutto. Servono idee per continuare un progetto di crescita in risalita, dopo i due anni di profonda crisi dovuti anche da una pandemia mondiale. In questo anche lo sport deve indicare la via corretta da cui ripartire. Una ripartenza lenta, ma costante, che permetterà a quelle due rette parallele finalmente di incrociarsi e ritrovare chissà quella sinergia positiva utile, per sognare in grande.

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